martedì 24 settembre 2013

Torino - Foresta Nera: Giorno 4: Dai Laghi Alla Foresta Nera

Dalle strade trafficate alle tranquille ciclabili.

 

La tappa di oggi inizia con una bella discesa verso il Lago dei Quattro Cantoni, che era l'ultima salita del giorno prima. La prima cosa che mi colpisce appena esco dalla porta dell'albergo è il vedere i bambini andare a scuola con il monopattino percorrendo a tutta velocità la discesa all'interno del paese di Isenthal che si sviluppa in pendenza.



Questa foto rende l'idea di cosa mi sono trovato di fronte ieri sera per raggiungere l'albergo.


Per salire verso nord della Svizzera passo dal lato ovest al est del lago di Lucerna, attraversando per stradine che solo OSM poteva trovare.

Il lago la mattina ha un fascino particolare e mi fermo spesso a prendere fotografie.

Un'altra foto del lago lato ovest, con le luci del mattino e le montagne che si specchiano.

La statale 2 che costeggia il lato est del lago di Lucerna ha una pista ciclabile sul lato verso il lago per quasi tutta la sua lunghezza che a tratti percorre la strada vecchia, a tratti costeggia la ferrovia a tratti la strada. Il tratto di strada è addossato alle montagne che in questa parte finiscono a picco nel lago, come si può vedere da questa foto. La strada è quindi costellata di molte gallerie. In molti tratti la sede è separata e non si avverte il rumore delle auto a tratti si condivide la sede ed essendo sul lato verso il lago ho dovuta percorrerla col le auto alla mia desta. In alcuni punti ci sono delle gallerie dedicate alle biciclette, in questo caso il passaggio in galleria è molto più silenzioso.


Arrivato a Ingenbohl prendo le ultime foto del lago di Lucerna nella zona dei battelli.

Mi sposto verso il Lago Lauerz dove anche grazie al suggerimento di un ciclista locale decido di percorrerlo sul lato sud lasciandomi così il lago alla mia destra.

Percorro la pista che costeggia il lago con una scolaresca, ho notato infatti che è normale per i bambini andare a scuola in bicicletta in gruppo e spesso non accompagnati da un adulto, in questo caso essendoci un adulto con loro, la persona che mi ha suggerito la strada, probabilmente si trattava di una specie di gita.

Come regola generale è meglio percorrere I laghi lasciandosi il lago alla propria destra in modo che la ciclabile a doppio senso viene percorsa nella direzione giusta e non contromano.

Finito di percorrere il Lago Lauerz passando da Goldau arrivo ad Arth sul Lago di Zug. Qui un po' applicando la mia general rule un po' chiedendo ad una persona del posto decido di nuovo di percorrere il lago lasciandolo alla mia destra. Qui noto la profonda differenza con i nostri laghi italiani come il lago D'Orta. Il lago lo vedi in continuazione lo percorri lasciandotelo al tua fianco, non c'è la sequenza di cancellate, portoni, muretti e parcheggi. Ci sono anche qui qualche villetta ogni tanto, ma ci sono ampi spazi in cui il lago è godibile. Per contro c'è da dire che in Italia quando la gente ti vede percepisci l'entusiasmo e il calore, molti capiscono che stai facendo un viaggio, vengono vicino e ti chiedono, sono incuriositi dallo strano carrello e dalla bicicletta a tre ruote, qui c'è una freddezza mostruosa, glaciale, sono impassibili, imperscrutabili, indifferenti direi.

Abbandono finalmente la zona laghi, e devo ammettere che questi percorsi lungo i laghi sono stati molto rilassanti, spesso nelle piste ciclabili ero da solo, incontravo qualcuno soltanto raramente. Man mano che mi sposto verso il nord della svizzera la quantità di ciclabili e di corsie per le biciclette aumenta considerevolmente. Anche se purtroppo almeno sino a Bremgarten ogni tanto finiscono e non sai da che parte andare, se continuare per stradine in salita che non sai dove portano o prendere la strada senza lo spazio per le bici, ogni tanto trovi la pista da una parte, ogni tanto dall'altra e ogni tanto sparisce. In assoluto la cosa migliore per me è sempre la corsia per le bici che condivide la stessa sede stradale, non crea ghettizzazione delle bici, utilizza la stessa sede stradale che rimane pulita dalla ghiaia e spesso si utilizzano asfalti di qualità miglior di quelli utilizzati per le piste ciclabili.

Arrivato a Bremgarten paesello sul Reuss mi concedo una piccola sosta.

Mi fermo a prendere alcune foto, questo punto sul Reuss (affluente destro dell'Aare, che a sua volta si tuffa nel Reno, ed è il quarto fiume svizzero per lunghezza, dopo Reno, Aare e Rodano) è veramente spettacolare

Da Bremgarten il percorso diventa molto piacevole, tutto segnalato, con segnali diversi da quelli selle auto (di colore marrone), che mi portano passando per Baden sino a Koblenz al confine con la Germania senza mai abbandonarmi ...

... facendomi passare per molte strade alternative, il tutto è molto piacevole anche se rende l'aspetto di navigazione e il livello di attenzione alto per scovare tutti i passaggi e i cartelli e in più il tempo per fermarsi a controllare la mappa.

Confine con la Germania tra Koblenz sul lato Svizzero del Reno e Waldshut sul lato tedesco nello stato del Baden-Württemberg.

Arrivato in Germania purtroppo l'esperienza di ciclabile cambia, le indicazioni si vanno perdendo e io mi trovo fuori strada. Per fortuna il destino mette sulla mia strada una simpatica famiglia, subito disponibile ad aiutarmi, con tanto di mappe cartacee e alla fine dopo una chiacchierata po' in inglese un po' in italiano il figlio decide di accompagnarmi con la sua bici sino all'incrocio con la strada che mi porterà a Uhlingen. Grazie Manuel. Un abbraccio a tutta la famiglia.

La L157 che percorre le gole del torrente Schlücht.

Qui finalmente sento la natura imponente della foresta nera riesco addirittura a scorgere un capriolo tra gli alberi che creano un ombra fitta sulla strada. Arrivato all'Hotel Posthorn i gestori sono gentili e premurosi.

GPS Tracking





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