mercoledì 25 settembre 2013

Torino - Foresta Nera: Giorno 5: The Black Forest

La Foresta Nera non è in pianura 


Oggi parto con le buone intenzioni di godermi i panorami della foresta Nera, con calma, piuttosto che fare chilometri.

Scopro quasi subito che qui la pianura non esiste, pur non essendoci imponenti montagne.

La zona è piena di fattorie con animali tra i quali queste mucche con il pelo lungo e questi maiali in libertà (purtroppo nella foto seguente non si vedono bene).
La cosa buffa è che inizialmente non li avevo notati, sento un rumore alla mia destra, mi accorgo di loro e quando mi giro vedo questi maialini che corrono verso la mamma, purtroppo la foto non rende.

Arrivo al lago di Schluchsee e trovo una bella pista ciclabile che lo percorre

Finito il lago però inizia purtroppo la solita odissea delle piste ciclabili che inizio ad odiare. Basterebbe fare le strade a dimensione di bicicletta e educare gli automobilisti che la strada non è una pista di formula uno, sarebbe sufficiente invece di creare delle strade apposta per le biciclette, che per quanto la rete sia fitta non potrà mai coprire tutte le strade.

Ogni tanto appaiono con tanto di cartelli magari anche se sei fortunato anche indicanti quella che è la tua destinazione, ma poi ad un tratto svaniscono, o come oggi ,diventano sterrate, all'inizio uno sterrato leggero poi ad un certo punto peggiora leggermente, chiedo ad alcuni ciclisti, che però non parlano inglese. Mentre cerchiamo di capirci arriva una ragazza in MTB mi dice che posso proseguire che questo tratto non è difficile. Per arrivare a Feldberg invece ci sono due possibilità una sterrata impegnativa oppure percorrendo la strada insieme alle auto. Facciamo un pezzo di strada assieme poi lei prende per lo sterrato e io continuo per la strada (che preferisco) mi parla dei suoi viaggi a lunga distanza sia in Norvegia che in Nuova Zelanda, le propongo di raccontarli su CuboViaggiatore.


Il fatto è che ho l'impressione che per i tedeschi la bicicletta sia ammissibile solo su pista ciclabile e infastidisca per strada dove loro normalmente corrono come dei piloti di formula uno. A differenza degli italiani però tutti ti sorpassano con abbondanti distanze di sicurezza.
La salita per Feldberg offre in alcuni tratti di passare per  questi piacevoli paesini. La strada è trafficata ma forse sto iniziando a preferire il traffico alle ciclabili rompicapo.

Dopo aver passato il Feldberg Pass mi dirigo verso Feldberg Village  tipica stazione sciistica, con cabinovia funzionante.

Mentre sto fotografando questi pendi e cerco di immaginarli in inverno pieni di sciatori, mi trovo di fianco a una pizzeria e sento suonare della musica italiana (Donatella Rettore, splendido splendente).

Faccio subito veloci considerazioni tra cui lo spazio per la bici, la fame, la tentazione di una pizza e non riesco a resistere nonostante i panini nella borsa, oramai poco invitanti, considerate anche le temperature che quassù sono più basse ho proprio voglia di qualcosa di caldo. Una buona pizza, un buon modo per festeggiare il mio arrivo al punto più a nord del mio giro.

Dopo pranzo riparto in picchiata in discesa verso Todtnau, paesello carino ...

... qui la specialità del posto sembra essere questo misto tra montagne russe sci e slittino (Rodelbahn Todtnau).

Un impianto di risalita è adibito a portare su sia persone sia biciclette sia le macchinine di questo incredibile e lunghissimo scivolo addossato alla montagna.


Ancora un po' di discesa e poi riprende la lunga salita in un tipico paesaggio da Foresta nera (si va di nuovo oltre i 1000 metri), che mi porterà sino a Todtmoos (wiki info).

Su questa salita mi godo dei panorami incredibili della foresta e ne approfitto per un po' di riposo perchè inizio ad avere già troppa salita nelle gambe per oggi.

La località di Todtmoos sembra essere molto turistica e carina, purtroppo però il mio arrivo in albergo non è stato il massimo dell'accoglienza, al banco della reception non c'era nessuno, dopo un po' di rumore arriva finalmente una ragazza molto giovane che non parla una parola di inglese, cerco di spiegarle che ho bisogno di sistemare la bicicletta in un posto sicuro come da informazioni sulla prenotazione, ma non sembra gestire la situazione perché cerca di mostrarmi l'ascensore chiedendomi se c'è sufficiente spazio per portarla in camera. Smonto l'Extrawheel, non molto contento all'idea di aggiungere il lavoro di caricarmi la bicicletta per 2 piani e di smontare e rimontare il carrello. Appena finito di smontare il carrello arriva il gestore dell'hotel con il quale riesco a comunicare facilmente in inglese e mi conduce in garage, devo quindi rimontare l'Extrawheel e portare la bicicletta nel garage passando dall'esterno, un po' di tempo in più e di lavoro inutile, ma alla fine riesco nel mio intento di mettere la bici in un posto sicuro.

Essendo ancora abbastanza presto, riesco anche a farmi una piccola passeggiata per il paese prima di cena, la cosa più carina è questo negozio di peluche che vende animali di pezza tipici della fauna locale. La cena è buona, il ristorante è affollato, mangio degli ottimi Spatzle al formaggio, peccato però che erano ricoperti da cipolla fritta.
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1 commento:

  1. E' vero che ci sono continui saliscendi vallonati, però pedalando e ammirando il paesaggio, vorresti che la strada non finesse mai, malgrado ne ho ne percorso solo un pezzetto, in quel momento il pensiero andava a tutti gli amici che come me amano le 2 ruote, con lo stesso entusiasmo di un bambino volevo condividere quel panorama con tutti.

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