sabato 13 settembre 2014

Sulle strade del Tour direzione Spagna

Un amico mi offre un passaggio per accompagnarmi in Spagna e per riportarmi indietro, voi direte cosa c'entra la Spagna con la Francia? Beh ... mentre aspetto il passaggio verso la Spagna perché non iniziare a pedalare? E magari approfittare delle strade percorse dal Tour de France di quest'anno e fare qualche tappa sulle Alpi. Questo post è il racconto del mio strano viaggio, percorrendo le Alpi Francesi in direzione Spagna.


Giorno 1. 26-07-2014 Pragelato - Monginevro - Briancon


La tappa di oggi è stata accorciata e  modificata rispetto alla pianificazione causa maltempo, il programma prevedeva partenza da Torino al mattino presto e arrivo a Briançon nel tardo pomeriggio, passando per il Colle della Scala. A Torino questa mattina pioveva e di partire sotto la pioggia proprio non mi andava. Ho deciso quindi di avvicinarmi e di partire da Pragelato con ascesa al Colle del Sestriere e Colle del Moginevro anzichè dal Colle della Scala.

Le condizioni metereologiche verso le ore 12 sono decisamente migliorate, molti sprazzi di sole sono visibile tra le montagne, è ora di partire, sopratutto con un altro umore rispetto alla mattinata piovosa.

Prima ascesa verso il Colle del Sestriere 10 km di salita con pendenze max 7% - 8%, non è particolarmente impegnativa, ma si tratta sempre e comunque di una salita di 10 km.
L' arrivo al Colle del Sestriere è sempre emozionante, si tratta pur sempre e comunque di un arrivo mitico sia di Tour de France che del Giro d'Italia. Foto di rito vicino al cartello della bicicletta con Extrawheel.

Quest'anno il carrello è attrezzato con camera GoPro montata sul telaio dello stesso. Essendo  la sua geometria molto irregolare in quel punto è molto difficile riuscire ad avere l'immagine perfettamente in bolla per cui le prime riprese purtroppo non risultano particolarmente dritte, le riprese sono migliorate dalla seconda tappa discesa del Colle dell'Izoard.

Lunga discesa verso Cesana, il meteo continua a migliorare. Si attacca la salita del Colle del Moginevro. Ci sono molte moto e il rumore quando sono tante e ravvicinate diventa molto fastidioso e fa perdere un po' di concentrazione, specialmente nelle gallerie dove il riverbero è mostruosamente forte.

Arrivo a Claviere e mi fermo per un panino all'imbocco della Via Ferrata Del Bunker.

L'esperienza della via ferrata e del ponte tibetano deve essere molto interessante, vedo diverse persone ritornare dal percorso molto soddisfatte, qui potete trovare tutte le informazioni necessarie.

Riparto, non voglio fermarmi troppo, vorrei passare a trovare l'amico Richard che vive a Nevache in Valle della Clarée (un gradito ritorno, leggi qui il post).

Da Briançon a Nevache il percorso è in leggera salita, ma la Valle della Clarée è sempre uno spettacolo che vale l'aver allungato il percorso.

Arrivo a Briançon in hotel senza problemi (Hotel De Paris). Alla reception ho qualche problema con la chiave della stanza delle biciclette, non apre la porta, sono costretto a tornare un paio di volte alla reception, alla fine si trova la chiave giusta. L'hotel è facile da trovare e la signora del ristorante è giapponese e parla un ottimo inglese cosa abbastanza difficile da trovare in Francia specialmente in questa zona. La chiacchierata è molto piacevole, un simpatico confronto di culture tra Francia, Italia, e Giappone.

Giorno 2. 27-07-2014 Briancon - Col de L'Izoard - Gap


Partenza molto presto ore 7 da Briançon. La giornata sarà lunga preferisco saltare la colazione in hotel si perde tanto tempo e si finisce per partire tardi. La giornata sarà anche calda meglio approfittare delle ore fresche del mattino e con poco traffico.
Il Colle dell'Izoard la domenica è preso d'assalto soprattutto con il bel tempo e i segni lasciati dal Tour de France sono ancora molto visibili.

Il sole almeno sino alle 8.30 non illumina la valle, si rimane in ombra e le temperature scendono sino a 7 gradi. Passato il fronte ombra-sole le temperature passano subito intorno ai 16 gradi.

Mi fermo in un primo bar per cercare di mangiare qualcosa e fare colazione. Ma è anche un hotel e in quel momento una persona sola sta servendo la colazione agli ospiti, mi dedica poca attenzione e mi dice di aspettare. Rimango troppo tempo ad aspettare e decido di uscire quando le chiedo un succo di frutta e mi dice ancora di aspettare. Prendo la porta e esco silenziosamente. Mi mangio i miei biscotti di emergenza e riparto.

La salita fa godere di panorami mozzafiato le pendenze vanno da 7% al 8% sino ad un massimo di 10 % in alcuni punti.

Senza spingere troppo e aiutato dal fresco della mattina quasi non mi accorgo di essere quasi in cima.

Mi fermo all'hotel del Rifugio Napoleone e questa volta vengo premiato.

La colazione è ottima e la fetta di torta di dimensioni spropositate.

Mentre faccio colazione passa una gara, penso ad una gran fondo.

Questo mare di ciclisti mi terrà compagnia nel mio giro almeno sino a Guillestre.

Dal Rifugio Napoleone faccio le ultime rampe per arrivare al colle tra fotografi, ambulanze, auto al seguito e spettatori e la cosa mi diverte. Un fotografo si prodiga a farmi qualche foto e poi a rincorrermi per darmi il bigliettino... ecco il risultato per la modica cifra di 10 euro.

In cima al colle mi godo per un po' il mio momento e la mia soddisfazione. Facci alcune foto ai panorami, ma non soddisfatto, vorrei apparire anche io nelle foto, e allora chiedo ai ciclisti nei dintorni di scattare delle foto vicino all'obelisco.

Inizio la discesa (clicca qui per i video completi della discesa). Metto la mantellina, ma non ce n'è quasi bisogno, inizia a fare molto caldo, persino qui in quota.

La discesa è lunga e la faccio insieme ai corridori della gran fondo.

Non ci sono i guardrail e il bordo della strada è pietroso, un motociclista è finito nel fosso fortunatamente lato montagna.

Mi fermo a togliere la mantellina e ad aiutare un ciclista francese con problemi al cambio. Ma qui se non parli francese non sei degno, oltre di essere servito al bar (come questa mattina a colazione) neppure di aiutare un altro ciclista, mi fermo per aiutarlo con il cambio che era bloccato, neanche un grazie e quando è arrivato un altro francese non mi ha più considerato. La Francia è bellissima, ma sulla ospitalità da queste parti ne potremmo discutere...

Arrivato al bivio prendo in direzione Guillestre da qui inizia un tratto stupendamente panoramico tra gole e strapiombi e gallerie nella roccia (Le Gorge du Guil).

Mi fermo spesso a fare foto anche se c'è molto traffico.

Arrivato a Guillestre faccio qualche foto al paesino e cerco una boulangerie per procurarmi qualcosa da mangiare anche se non ho ancora fame data la dimensione della torta a colazione.

Prendo una focaccia al formaggio di capra e lardon (penso che sia una cosa introvabile in qualsiasi altra parte del mondo se non in Francia) la conservo nelle borse per consumarla più tardi.

La strada verso Embrun è la N94 statalona francese con molto spazio laterale. Mi ero quasi dimenticato di quanto sia bello pedalare in Francia. Strade con molto spazio laterale e spesso anche il disegno della bici. Così dovrebbero essere anche in Italia (almeno per la lunga percorrenza, fuori dalle città) invece abbiamo delle simpatiche piste ciclabili che appaiono e scompaiono prima da un lato della strada e poi dall'altro facendo le montagne russe tra i passi carrabili e la ghiaia (scusate ho dimenticato le eruzioni radicali). La segnaletica orizzontale a bordo strada inevitabilmente crea una cultura della strada condivisa e delle distanze laterali. Non fa pensare che la bici sia un veicolo da ghettizzare soltanto nelle piste ciclabili (che non esistono o sono poco percorribili). Sulle N94 purtroppo vi è un tratto vietato alle bici c'è ovviamente la deviazione per le bici che è ben indicata, ma purtroppo si sale un po'.

Il calvario del "sali e scendi" infatti mi terrà compagnia sino all'arrivo a Gap e mi renderà la vita difficile unitamente ad un caldo micidiale e ad un sole senza pausa. Queste statali molto ampie non hanno tratti all'ombra, qualche viadotto e molti tratti con la strada scavata nella montagna. Arrivato ad Embrun mi fermo per mangiare la mia focaccia di chevre niente male.

Riparto il sole è sempre più forte e insopportabile sento la mia pelle e il mio naso che chiedono pietà ... ci sono ancora 50 km da fare.

Prima di Savines-le-Lac mi fermo a fare qualche foto di una spiaggetta molto carina con erba.

Ci sono molte persone che provano il windsurf.

Dopo Savines-le-Lac passo il ponte sul lago e da qui inizia la parte più difficile del mio viaggio, le ore più calde della giornata e la destinazione che non arriva mai, infatti i continui sali scendi costringono a continui  cambi di ritmo.

Mi fermo in un area di sosta all'ombra a rilassarmi prima di ripartire per il tratto finale.

Finalmente arrivo a Gap nel tardo pomeriggio, è una cittadina che onestamente non mi ha entusiasmato dove tra l'altro l'hotel (P'tit Dej-HOTEL Gap - Le Pré Vert) è lontano dal centro e con il ristorante chiuso, devo fare quasi 2 km a piedi per trovare uno. Mentre chiedevo informazioni la receptionist era ovviamente infastidita dal fatto che parlavo inglese. Il WIFI non è funzionante... (comunque se volete una soluzione non troppo costosa rimane una soluzione valida per una sosta di un giorno)

Chiedo per la stanza dove mettere la bici me la fa mettere nel bagno disabili dicendo che non viene più utilizzato come bagno. Chiedo se la porta del bagno viene chiusa, dice di no. Salendo in stanza non sono troppo convinto soprattutto vedendo alcuni ospiti dell'albergo. Decido di tornare giù e di prendere la bici senza carrello e di portarla in stanza. Faccio il bucato e stendo dalla finestra in maniera improvvisata.

Cena non male alla Boucherie anche se non proprio a prezzi stracciati.

Giorno 3. 28-07-2014 Gap - Nyon


Oggi ultima tappa in questo mio giro nelle Alpi e prealpi Francesi. La strada che va da Gap a Orange è sempre molto bella ed una valida alternativa per chi vuole andare in Spagna (anche in auto) partendo da Torino.

Questa strada taglia la Francia passando dalle Alpi e non dalla litoranea sempre molto trafficata.

Il percorso è caratterizzato da paesini della campagna francese molto caratteristici e dal passaggio nelle gorge du May. In questa foto il passaggio da Serres.

Era da in po' che non assaporavo il piacere di pedalare per le strade francesi. Sono sicuramente quelli che interpretano meglio la mobilità ciclabile almeno sulle strade a lunga percorrenza.

Sembra così facile, e sarebbe facile, ma purtroppo noi in Italia ad oggi non ne siamo capaci. Non è necessario costruire chissà quale infrastrutture o piste ciclabili mirabolanti che rendono la mobilità ciclabile una gincana.

È sufficiente una linea che delimita il bordo della carreggiata ad una distanza ragionevole dal bordo della strada. Non sono necessari neanche tanti spazi, ma una linea ben disegnata fa la differenza magari con qualche disegno ogni tanto di una bicicletta nello spazio tra la linea, non è un gran investimento in termini di infrastrutture. Come prima cosa crea un riferimento sia per chi va in bici di dove deve posizionarsi sia per l'automobile che il ciclista, ma sopratutto crea una mentalità abitua l'automobilista ad una attenta condivisione della strada con la mobilità ciclabile.

Oggi finisce la mia mini avventura in Francia arrivato in prossimità di Nyon mi fermo in uno spazio antistante un ottima boulangerie mi fermo ad aspettare il passaggio che mi porterà in Spagna per proseguire le mie avventure.
Il video



Photo Album Completo

Nessun commento:

Posta un commento