giovedì 4 maggio 2017

Un Salto in Sardegna - Secondo Giorno

Di Lorenzo Spanò

Sono le 8.30 dopo aver scritto ieri sera fino all'una, sono qui a scrivere dalle 7.30, ma intorno a me tutto tace, dormono come angioletti, penso già alla coda per usufruire del bagno appena si svegliano. Programma di oggi è una pedalata per chiudere tre o quattro anelli nella primo entroterra.

Cinque giorni possono sembrare tanti, ma in realtà con tutte le cose che avrei voluto fare vedere ai miei amici, diventano un antipastino. Le giornate e la forza dovrebbero essere inesauribili. Oggi avremmo dovuto fare due colli con chiusura e passo di Monte Nieddu fino alle cascate di Pitrisconi, ma dal programma che ci siamo imposti consultando guide e Google maps, non abbiamo preso in considerazione le condizioni dei sentieri che dall'ultima alluvione ancora non sono state ripristinate, peccato, per me era un'occasione unica per pedalare in sicurezza in Sardegna. Ma alla fine ci siamo dovuti arrendere, perché si rischiava di perderci. Comunque è stato un giro davvero bellissimo, tutto immerso nella natura con panorami e profumi.

Malgrado le lunghe e dure salite, il mio entusiasmo ha fatto sì di pedalare bene senza mai farmi staccare, e vi garantisco che i miei amici sono scalatori. In sintesi la giornata, ci siamo alzati intorno alle nove tutti dovevamo smaltire la notte in nave. Colazione e subito al mercato per il pecorino da portare a casa, poi di corsa cambiati, zaino e via. Per i primi km il vento ci ha soffiato alle spalle e vi garantisco che è davvero piacevole, specie nelle salite pedalabili, sembrava di volare, ma in cuor mio pensavo al ritorno e alla possibilità che mollare per non trovarlo contro. Fatto i primi 4 km, ci buttiamo subito su sterrati che tagliano queste piccole alture ci permettono di goderci lo spettacolo della natura selvaggia.

Poi li ho obbligati a non prendere l"acqua a casa perché li avrei fatto bere nelle tantissime sorgenti che si incontravano nel percorso che avevo studiato per loro. Ho davvero pedalato e parlato molto, l'entusiasmo mi ha aiutato a reggere la fatica. Salite durissime, accompagnate da tante soste per fare foto che non rendono giustizia al panorama, e poi l'aria con i suoi profumi provocano emozioni difficili da raccontare, ma più si andava avanti e più vedevo nei loro sguardi una conferma ai miei racconti. Poi che soddisfazione avere Tom Tom fuori dai giochi, avevo la situazione in mano io. Siamo saliti e scesi per le montagne malgrado le spiegazioni della forestale e dei locali, abbiamo fatto più volte lo stesso percorso. Dopo vari tentativi, per proseguire nel percorso che mi ero prefissato di chiudere, mi sono dovuto arrendere, forse l'unica strada che poteva farci proseguire, era stata sbarrata da un pastore con il suo gregge, nulla di pericoloso se avessimo dovuto affrontare delle pecore, ma i cani! Peccato!

Anche perché facendo tutti questi sterrati, ho notato quanti erano i km che tagliano la strada statale che da Padre porta ad Ale Dei Sardi, dopo aver superato l'ultimo colle, si vedevano le pale eoliche di Alá che solitamente incominci a vedere dopo 75 km di strada statale. Questo territorio ha tantissime strade bianche una grande rete di carrozzabili bellissime che se tracciate e segnalate, così come avviene in altre regioni, potrebbero essere un'attrazione per tanti turisti amanti del trekking e della Mountain Bike. Il più delle volte alla fine di una salita, ti trovi un altipiano, e i paesaggi cambiano sempre, la fanno da padrona la vegetazione e le rocce, se osservi attentamente ti danno l'idea che siano state scolpite.

Ripensando alla Corsica, mi rendo conto che a parte il mare dell'entroterra non hanno nulla in comune. Dopo vari tentativi sui diversi bivi, ci siamo ritrovati negli stessi punti di partenza, allora decidiamo di tornare verso casa ripercorrendo la stessa strada, almeno fino al primo bivio iniziale che ci avrebbe portato a

Piacevoli incontri
Sozza un paesino sopra Padru. Da li e fino a la statale la strada era completamente distrutta, siamo scesi molto spesso dalle bici per non rischiare di farci seriamente male. Poi finalmente Padru e via verso casa, ma il vento questa volta ci soffiava in faccia e dopo tutta quella salita si faceva sentire sulle gambe.

Arrivati sulla statale 125, decido di portarli a visitare la Pischiera molto bella, la luce è ancora alta e le foto non rendono l'immagine a questo enorme stagno laguna, che come parco si può visitare.

Arrivati a casa doccia una bella merenda, manutenzione alle bici e poi ci prepariamo per la cena. Domani faremo meno km. Per goderci un pochino di mare e poi fondarono ad Olbia per vedere l'arrivo della prima tappa del centenario giro d'Italia.

Dalla disgrazia di Michele Scarponi, parlando del giro è difficile non pensare a lui. Documentare la nostra terza giornata, domani sarà più semplice.

Ciao Cubo


Il Percorso




2 commenti:

  1. Chiedo scusa ai lettori, ma scrivere con il cellulare, il T9 e le mie grandi mani e un pisolino notturno e l'altro, gli errori devono essere giustificati e compresi. Ciao a tutti

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  2. Bravo Lorenzo ... non fai così tanti errori!

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