sabato 14 ottobre 2017

D'Autunno sui colli del Tour - Tappa 1: Colle del Moncenisio


Il Titolo in piemontese potrebbe essere.. doi fòl giassà. Quest'anno ero un po' a corto di stimoli, per pedalare ma soprattutto per allenarsi seriamente c'è sempre bisogno di un obiettivo, e allora me eccoci qua, me ne sono creato uno, un bel viaggio tra i colori dell'Autunno in montagna in compagnia di Lorenzo.  Era da un po' che non facevo un viaggetto di più giorni, l'ultimo l'anno scorso a Cornaley con Lorenzo.
Propongo a Lorenzo un giro nelle alpi francesi, non troppo lungo e senza andare troppo lontano e con circa 100 km al giorno. Ed eccoci qui pronti alle 8 in piazza Massaua a Torino un luogo simbolico perché è il posto dove io e Lorenzo ci siamo conosciuti e incontrati per la prima volta per il nostro primo giro in bici a parlare del carrello e del suo prossimo viaggio a Palermo, era il 2012.

Si parte tranquilli, prima sulla ciclabile della Certosa, parlando dei prossimi progetti per il Blog. Affrontiamo la val di Susa,  il nostro primo obbiettivo è proprio la città di Susa da dove parte la lunga salita per il Colle del Moncenisio che ci porterà in Francia con destinazione Lanslebourg-Mont-Cenis.

Poco dopo la partenza ci fermiamo ad Alpignano a salutare gli amici del negozio LE TRE TACCHE. Scattiamo la foto di rito con Andrea e poi si parte di nuovo, non possiamo fermarci troppo, la salita di oggi è lunga.
Mi metto a ruota di Lorenzo, viaggiare con lui mi da molta più sicurezza rispetto a viaggiare da solo, ti mette a tuo, agio andatura regolare.  Purtroppo a Borgone di Susa troviamo la nostra prima sorpresa che sarà purtroppo una costante della giornata, il vento. Un vento caldo da ovest, un vento di Föhn, passiamo da 13 gradi a 19-20 gradi, la pedalata verso Susa diventa faticosa, ma con temperature piu piacevoli.

Arrivati a Susa la prima piacevole sosta per un caffè e una bevuta, presso il chiosco in piazza, dove i gestori sono veramente molto gentili e sopratutto sorridenti.

Pronti, rifocillati e contenti iniziamo la salita, la giornata è soleggiata e le temperature continuano a salire. La salita fino a Giaglione è riparata dal vento e le temperature raggiungono quasi i 27 gradi.

Superata la località di Giaglione la seconda tremenda sorpresa della giornata di nuovo il vento, ma questa volta un vento molto forte e gelido da nord.

Facciamo ogni tanto qualche sosta per prendere delle foto, ma arrivati quasi a Bar Cenisio decidiamo che è il momento di mangiarsi un panino cerchiamo un posto riparato dal vento e al sole.

Ripartiamo dopo la sosta ma ci fermiamo subito dopo in un bar a prendere un altro caffè e scambiamo 2 parole con un turista tedesco che è in vacanza da queste parti per percorrere i nostri sterrati della val Susa in moto da enduro, e gli chiediamo di scattarci una foto.

Continuamo la nostra salita con temperature che diventano sempre piu rigide ci fermiamo per coprirci con antivento e gambali nonostante siamo in salita il vento da nord si fa sentire.

Arriviamo finalmente di fronte al punto che noi chiamamo la scala, dalle foto si capisce facilmente il perché di questo nome.

Per fortuna questo tratto di strada è riparato dal vento, ma siamo consapevoli che appena in cima il vento non ci darà piu tregua.

E così è purtroppo,  passato il tratto riparato dal vento siamo esposti e nei tratti di salita verso sud ci da quasi una spinta, ma appena i tornanti virano verso nord è un calvario.

Purtroppo arrivato all'altezza del lago la terza brutta sorpresa per me i crampi. Sono costretto a soste per sbloccare la situazione e perdo il contatto visivo con Lorenzo.

Le temperature sono sempre più glaciali il temometro segna 6 gradi e il vento tira forte sulla faccia. Peccato il panorama è splendido e avremmo potuto fare molte più foto, ma siamo troppo preoccupati di vestirci abbastanza per affrontare la discesa. 

Arriviamo a Lanslebourg-Mont-Cenis in un attimo la discesa è veloce e poco tecnica, per le condizioni dovute al freddo le mani facevano addirittura fatica a frenare. Arriviamo all hotel il proprietario è gentile e disponibile ad ogni richiesta.

Purtroppo il ristorante è chiuso, non ci possono servire la cena, ma il proprietario ci accompagna in auto in un altro hotel dove ceniamo a base di insalata entrecote e patatine fritte... ci è mancata solo la pasta... ma in francia si sa...
Come al solito Cubo è  sempre gentile con me, credo che questo sia il mio viaggio più  azzardato, tornato dal mare senza un bel che minimo  allenamento  un mese senza bici, sopratutto senza carrello, qualche kg di troppo, e Cubo mi chiede di fare questo giro. Erano quasi 5 anni che aspettevamo questo momento, e quando mi capita? Mi capita quando sono meno preparato, ma come dire di no a Cubo, lui ci tiene e io di più, però  oggi più  volte tra dolori, fatica, freddo e crampi, mi sono dato dello scemo.

Credo di non aver mai fatto tanta fatica i bici, però  adesso che sono qui a scrivere mi sento soddisfatto e nel contempo preoccupato per la tappa di domani, ci aspetta freddo 2 colli e 2400 metri di dislivello, quasi quasi spedisco il carrello con i sui 22 kg e vado su solo con la bici.

Ma aspettiamo la notte e un po' di riposo porteranno un pochino di fiducia. Ma domani sera se riusciremo ad essere lucidi e vivi vi raccontiamo. Adesso a nanna che domani si balla.

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