Dopo la sveglia e le solite operazioni di inserimento nelle borse di tutto il corredo, alle 8:00 siamo pronti a partire ma sostiamo alcuni minuti nella zona fotografata dalla web-cam, un’altra opportunità di farci vedere da chi ci conosce. Subito dopo andiamo al supermarket dove ieri sera abbiamo comperato i giornali, stanno aprendo e nei dintorni è tutto un via vai di camioncini che portano rifornimenti oltre che al market, ai ristoranti e bar del lungomare.
Acquistiamo tutto ciò che ci occorre per il viaggio e per fare colazione. La partenza effettiva avviene alle 8:30, lasciamo questa graziosa
località che ricorda molto, ma in proporzioni ridotte, le nostre vicine
GABICCE e CATTOLICA. Dopo una decina di km, oltre KARDAMILI la strada sale oltre i 400m su una strada dal buon asfalto e dagli ampi tornanti che rendono abbastanza agevole la salita. La bici della Lori riprende a far rumore ed improvvisiamo un nuovo intervento con una fascetta di plastica, non è certo la soluzione, ma contiamo di trovare quella definitiva a KALAMATA che dovremmo raggiungere verso mezzogiorno.
Sulla salita ci telefonano dal laboratorio per un problema contabile che
risolviamo dando le relative istruzioni, il resto va tutto bene e ci
sentiamo rassicurati. A noi va un po’ meno bene perché alla fine della
discesa, ad una quindicina di km da KALAMATA il rumore alla ruota
aumenta parecchio e ci crea molta apprensione.
Non è certo d’aiuto il fondo stradale che alle porte della città,
complice anche dei lavori di scavo, è un vero disastro ed occorre
sgranare bene gli occhi per schivare buche di ogni diametro e
profondità.Appena entrati in città troviamo un fornito venditore di moto e bici e
non esitiamo a chiedere l’intervento. La riparazione avviene in modo
abbastanza “volante” e inusuale su un pianerottolo, mediante
sostituzione del cuscinetto.
Nel frattempo che assistiamo al lavoro ipotizziamo una spesa di qualche
decina di euro, che considerata l’ora (le 13:00), mezz’ora di lavoro e
la circostanza potrebbe essere una cifra equa. Riferiamo al meccanico
del giro che stiamo facendo e che alla meta di PATRA ancora c’è tanta
strada e la vorremmo fare in sicurezza. Al termine del lavoro, chiedendo quanto fosse la spesa.
Forse perché
preparati, capiamo 40 ma, pagando con 50€ ce ne vediamo
sorprendentemente dare di resto 46: non erano 40 ma 4. Restiamo stupiti.
Il giovane ci rassicura di aver fatto un buon lavoro e che non avremo
problemi fino a PATRA
(e così sarà!). Forse per l’euforia di aver risolto il problema e la
voglia di proseguire ci fa partire velocemente ma poi, dopo diversi km,
ci fa rendere conto che avremmo potuto compensare diversamente il
meccanico e ci pentiamo di non avergli lasciato almeno una decina di
euro.
Usciamo da KALAMATA
in una discreta confusione di traffico su strade che, puntualmente agli
incroci, non abbondano di segnaletica e indicazioni Accade così che
all’incrocio con la strada per MESSINI finiamo per andare poco oltre,
poi, chiedendo ad un benzinaio ci dice che la strada è lì dietro, al
semaforo. Sembra che qua le strade siano fatte solo per quelli del luogo
che sanno benissimo dove andare anche senza cartelli indicatori!
Fino a MESSINI la strada è un lungo ed ampio rettilineo abbastanza trafficato, oltre la città, è tutto un po’ più tranquillo.
Ai lati della strada ci sono molti venditori di frutta, patate ed altri
ortaggi; da uno di questi prendiamo un chilo abbondante di albicocche a
2€. Alle 15:15 dopo 68km siamo al bivio per PILOS verso est, o per
KORONI, a sud.
Per noi è questo un punto importante perché permette di tagliare il
percorso previsto e di accorciarlo di una giornata e una ottantina di
chilometri sulla percorrenza totale. Pausa di riflessione: siamo in
ritardo sul programma di solo mezza giornata, stiamo bene, il tempo dà
sufficienti garanzie e il sole è ancora alto. Conclusione: andiamo a KORONI. E ne vale la pena.
La strada si mantiene vicino alla costa a bassa quota, la vegetazione è
più rigogliosa, agli immancabili ulivi si affiancano rari vigneti e
qualche albero da frutta. Sulla sinistra, verso il mare blu
intenso solcato da alcune barche a vela, si scorgono tante belle
villette in pietra o bianche o dai colori pastello con le diffuse
bouganville ad aggiungere altro colore.
A PETALIDI ci rifocilliamo su una panchina all’ombra sull’ampio
piazzale-banchina portuale, davanti a noi ci sono diversi camper in
sosta ed affiora il pensiero di tornare da queste parti con il nostro. Alle 18:15 siamo al porto di KORONI e il contachilometri della bici di Leo segna curiosamente 99,9. Troviamo subito un soddisfacente albergo sulla strada che costeggia il
porto dove una anziana signora comprende e parla discretamente bene
l’italiano.
Sulla banchina ci sono i tavoli degli hotel-ristoranti situati di
fronte. In una zona della banchina, all’ombra, degli anziani sono
raggruppati attorno a dei tavoli, bevono e discutono a voce alta.Il paese è molto vecchio ma tenuto abbastanza bene, le attività
turistiche e quotidiane sono concentrate al porto e sulla strada
parallela, oltre a quello, poco altro. Ceniamo in un “Italian
Restaurant” che di italiano non ha nemmeno le scritte sul menù (solo
greco, inglese e tedesco).
Ci conforta la presenza delle foto dei piatti offerti e così riusciamo
ad individuare cosa prendere: due abbondanti e ottimi risotti che,
unitamente alle solite insalate, acqua, vino e simil-caffè, fanno 34€.Il paese non offre molto ed il consueto giretto digestivo è abbastanza breve e una volta raggiunto il letto non abbiamo bisogno del sonnifero per addormentarci.
Ottava Tappa: Koroni - Filiatra --> |
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