sabato 19 maggio 2018

L’elogio della Rocca di Pecetto

In questo articolo Toni Farina ci regala una descrizione ricca di dettagli fotografici e di emozioni di un suo itinerario nelle colline del Monferrato che potete trovare nella guida "Cicloturismo nella Natura in Piemonte"

A cura di Toni Farina



A oriente di Valenza le colline del Monferrato si fanno meno rilevate, si distendono in un promontorio che si infila fra Po e Tanaro a dividere la piana del riso da quella di Alessandria. Linee più morbide, valli meno profonde, una tregua collinare prima che i rilievi riprendano vigore nell’Oltrepo pavese. Interrompe le “linee morbide” la Rocca di Pecetto. Non si pensi a Verrua e al suo imponente e “guerresco” promontorio. In sintonia con il paesaggio intorno la Rocca di Pecetto è più contenuta e gentile. E sul sommo non ospita i resti di poderose fortezze, ma un bel giardino botanico.


Pecetto, provincia di Alessandria, per evitare confusioni con l’omonimo borgo torinese. Non fosse per il Po che scorre sul piano, e le Alpi all’orizzonte, parrebbe Toscana. Già perché dal ciglio della Rocca, se i venti sono amici, la vista dalla pianura scivola sulle Alpi, ed è così che si gioca a dare un nome a cime e campanili.

Ma dal ciglio della Rocca le Alpi e il Po sono nulla. Distanze infinitesime rispetto a Venere e Marte, per non dire di Urano e Plutone. Eppure, anche Urano e Plutone si mostrano quassù: ne leggi la venefica superficie, li rintracci nel cosmo grazie al planetario che rende possibili anche le distanze siderali. La Rocca domina anche il borgo, la fuga di tetti rossi sopra i quali si intuisce l’Appennino.
A occidente, di là della valle lo sguardo si riposa invece sul Bric Montariolo. Dove un tempo c’erano vigne oggi ci sono boschi e orchidee.

Dopo chilometri di pianura, solidali al Po, tra risaie prima e pioppeti poi, a oriente di Valenza l’andatura si fa cullante. A metà strada fra la cittadina “orafa” e Bassignana, all’altezza della borgata Pellizzari, lo sguardo va sulla Rocca e su Pecetto. 
Da Pellizzari un breve strappo conduce al borgo. Lasciata la bici, una breve scalinata consente di guadagnare il sommo della rocca. Dove un piccolo, ma interessante giardino botanico e un planetario attendono il pedalatore. 

Insieme a un bel giro visivo d’orizzonte.

Il Percorso

Riferimento al percorso numero 12 della guida Cicloturismo nella Natura in Piemonte.

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