lunedì 13 maggio 2024

Quinta tappa da Pietrapertosa a Gravina di Puglia

di Lorenzo Spanò

Heilà ragazzi! Malgrado la massacrante tappa di ieri,  oggi si riparte, chi si ferma è perduto.  Rileggendo il contenuto delle tappe, mi sono accorto di aver dimenticato di parlare della situazione vento, che anche oggi ci ha soffiato contro, che fatica,  non stiamo facendo tanti km, ma le condizioni atmosferiche in queste tappe ci hanno spesso obbligato  a correggere i nostri obbiettivi.  


Percorsi modificati a causa di strade in traccia interrotte e spesso inesistenti.   Consiglio a chiunque decida di fare un tour da queste parti,  di rifornirsi di scorte d'acqua, non ci sono fontane, tantomeno paesi ed esercizi commerciali.
Malgrado tutto, la Basilicata rimane per me uno dei luoghi che tornerei volentieri a vedere (Tom Tom sei avvisato). Passo al racconto della tappa, oggi non avevamo molto da vedere, giusto in paio di siti, ma un po' i risultati di alcune tracce koomot sbagliate, un po' la stanchezza della massacrante tappa di ieri,  in alcuni bivi segnalati ma che creavano dubbi, oppure non abbandonare una strada che sale regolare in assenza di traffico che ti porta comunque a destinazione.

Tra salita al bel vedere e Castello,  siamo partiti più tardi da Pietrapertosa, ma abbiamo fatto bene, questo paese visto da vicino, non da l'idea della bellezza e fascino. Quindi se ci passate, una passeggiata al bel vedere è d'obbligo.  Saliamo la prima rampa del paese a piedi spingendo la bici, non vogliamo cominciare la lunga discesa già accaldati,  siamo quasi a 1100 metri di altitudine, fa freddo e gli odori della legna che brucia nelle stufe conferma che non è solo la nostra sensazione.

Pronti si scende velocemente, in questi ultimi giorni non abbiamo incontrato ciclisti, oggi però è sabato, devo dire che anche qui sono tanti e anche molto allenati , scendendo molti gruppi facevano a senso inverso la nostra strada. Dieci km di discesa e poi come sulle montagne russe, si cominciava a salire, direzione Campomaggiore  e Tricarico.

Ecco il primo bivio, la traccia mi indica di svoltare a destra, sfortunatamente, sta passando un'auto, Gianni chiede informazioni e l'anziano automobilista ci dice di proseguire per la strada principale perché quella che mi segnala il Garmin non porta da nessuna parte.

A causa di questa risposta, oggi abbiamo saltato Campomaggiore vecchio con le sue rovine,  chiamata anche la città Dell'Utopia, nata nel 1741 e abbandonata a fine 1800, tutto a causa di una frana,  all'epoca i destini di un paese erano segnati dai nobili che realizzavano o facevano realizzare interi borghi con chiese e  luoghi di culto.

Affascinante la storia,  mi ha sempre incuriosito. Si sale, l'obbiettivo è Tricarico, un paese a circa 900 metri di altezza.

A metà salita ecco Campomaggiore, a prima vista nulla di che,   ma tutte le strade interne al paese, sono lastricate, il paese viene attraversato da un paio di vie e in tutte le traverse, solo pedonali ci sono scalinate ampie quanto una via.

Si continua a salire in direzione Tricarico, poco da segnalare, una bella salita alcune Calanche qualche foto. Prendiamo una strada che taglia per la montagna e si và poi a ricongiungere con la provinciale che stiamo percorrendo, comunque quella in traccia, un susseguirsi di rampe, la strada è tutta sconnessa e in molti tratti sterrata, ma è salita, quindi senza pericoli per le nostre ruote con pneumatici stradali. Ecco finalmente Tricarico, un grande paese, noi arriviamo dall'alto, si intravedono le torri, Saracene e le sue chiese, paese ricco di storia con influenze Arabe, Saracene, Borboniche, a parte le torri tutti gli altri monumenti hanno segni  con influenze dei vari periodi di insediamento compreso un quartiere Arabo.

Una visita la chiesa di Santa Chiara, le altre sono chiuse entra solo Andrea a fare qualche foto bellissima! Piena di affreschi.  La torre è chiusa, molto grande, secondo me aveva non solo il compito  di osservazione  e difesa difesa della città.  Dopo Tricarico, non ci sono paesi da visitare,   solo la zona chiamata tre Cancelli,  un parco montano importante.

Adesso bisogna puntare su gravina di Puglia metà di questa tappa, si percorreranno  parte delle strade  che ci hanno portato a Matera, non ci sono altre alternative, in questo periodo sulle provinciali non c'è traffico.

Ma malgrado tutto scegliamo di percorrere la vecchia strada in disuso  così da pedalare serenamente, non incontriamo nessuno, attraversiamo colline coltivate a grano che con il vento che anche oggi ci fa purtroppo compagnia, muove le spighe formando bellissime e lucide onde.  Comunque una tappa noiosa,  siamo in mezzo alla campagna, ci si avvicina al tavoliere delle Puglie,  ormai le montagne lucane sono lontane.

Abbiamo finito, l'acqua, la traccia ci porta su una strada sterrata in mezzo al nulla.  Fortunatamente nel vicino vecchio cementificio, c'è  il proprietario che ci fa tornare indietro indicandoci la strada giusta.  Per un nostro errore di valutazione sbaglia l'ingresso in un strada di servizio, e siamo costretti a percorrere gli ultimi 6 km su un pezzo della nuova strada a scorrimento veloce, ma ci sono pochissime auto e tanto spazio ai lati. Finalmente Gravina di Puglia, bella anche da lontano.

Entriamo in città, è sabato  c'è molto traffico, direzione centro sosta in un bar pasticceria, acqua e bibite per dissetarci, la proprietaria  ci indica un b&b che è lì a pochi metri, ricoveriamo le bici, come fossero i nostri cavalli.

Una doccia veloce e si va a mangiare al ristorante da Zia Rosa,  menù fisso del turista con alcune modifiche apportate da Gianni, tutto veramente buono,  ci tornerei. Gravina di Puglia è bella il suo centro ordinato e raccoglie tanti stili causati dalle decine di popoli che l'hanno dominata, difficile per me elencarne la sua storia, ma vi consiglio di visitarla e magari leggere delle sue origini.

Oggi è sabato, le vie di Gravina sono piene di gente,  il centro è una movida, frequentata da tutti, tantissime anche le famiglie, peccato per le luminarie appese per tutto il centro, sicuramente in preparazione di una festa e processione patronale.  Dobbiamo rientrare, siamo stanchi, domani mattina faremo tuor di gravina per fare foto, partiremo tardi e punteremo si Altamura e Bari accorciando l'ultima tappa.  Anche oggi ore piccole, dai dormirò a casa e per un mese.

Ciao ragazzi sono in ritardo, ho bloccato Cubo viaggiatore, infatti vedrete forse domani la chiusura della quinta  tappa. In mattinata, un bel giro a Gravina di Puglia, mi concentro sulle rovine e in po' di storia, su Gravina di Puglia le cose da scrivere sono davvero tante. Cominciamo a dirigerci verso il ponte Romano, che poi pare non sia un ponte Romano, risale al 1500/ 1600.

Girando tra monumenti e chiese, ci ferma un anziano, curioso di sapere da dove arrivevamo, poi dopo la prima domanda, non si è più fermato, eravamo affascinati, preparatissimo, sapeva tutto di Gravina, impossibile stargli dietro, allora ho chiesto se potevo filmare la sua spiegazione.

Alla fine ero molto confuso, in 5 minuti mi ha detto quello che diceva in mezza giornata ai turisti,  Giovanni il suo nome, un professore che ha insegnato greco  latino alle superiori, poi da pensionato ha fatto da Guida a Gravina,  ragazzi un libro aperto, nello spiegare i suoi occhi sprizzavano di orgoglio, sicuramente appassionato di storia,  ma anche un grande amore per la sua città.  

Gravina di Puglia, mi incuriosito per  la sua storia, tutti pensieri e immaginazione che mi portano indietro nel tempo, ma posso solo immaginare. Una bella e maestosa Cattedrale Normanna, che ha l'ingresso alle spalle del paese. Infatti, uno dei motivi per cui si asserisce che il paese all'epoca si sviluppasse nelle alture della collina a  nord est. Se in uno dei vostri viaggi passate da Gravina, rimarrete soddisfatti nel visitarla.

<-- Quarta Tappa Sesta Tappa -->

30 commenti:

  1. bravissimi gran bel giro da fare

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  2. Bellissimi posti e narrati molto bene... informazioni che servono

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  3. Che giro con delle bellissime tappe che avete fatto 🥰 grazie mille un abbraccio grande e forte 😘❤️❤️

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  4. Bellissimi, Grande giro 👍

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  5. Papà...leggendo ciò che hai scritto durante queste giornate, si capisce quanto amore hai per questa vita.Presenza, emotività e tanta voglia di fare . E ciò che riesci a trasmettere è solo una parte delle emozioni che provi.. Da te ho preso tante cose tra cui la voglia di fare e di vivere. Ma sei unico e irraggiungibile papà
    Sei il mio campione ! Ti voglio bene
    Tuo figlio Paolo

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    1. Grazie Paola, riesci sempre a farmi commuovere, come dici tu siamo uguali, sei mio figlio, hai il mio stesso entusiasmo e sensibilità, grazie peccato tu non vada in bici, perché se no la mamma, non ci vedrebbe più!

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  6. Grazie per quello che condividi scrivendo, col pensiero sto viaggiando con te!
    Luigi

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  7. bravo Lorenzo, bravi anche i tuoi compagni! invidio molto questo viaggio in una delle terre più belle d'Italia.

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  8. Bravo Ciccio, come sempre,bella Gravina, goditi il tutto,un abbraccio Massimo (nano b.......o)

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    1. Grazie Massy, e tu cerca di riprenderti presto, io per quest'anno sono sazio

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  9. Bravo Lorenzo, leggendo mi viene voglia di partire adesso!!!

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  10. Grande Lorenzo, complimenti bei posti💪💪ciao Leonardo 👋👋

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  11. Grandii ! Bellissime immagini e grazie per il racconto dettagliato, sembra di essere con voi leggendo. Bravo Lorenzo !
    Massimiliano Cavallari

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  12. Grande Lorenzo ,
    i tuoi racconti sono sempre di grande stimolo a intraprendere nuovi viaggi , e vivere esperienze indimenticabili come è stata la vostra. Complimenti e grazie per averci guidato in basilicata .
    Antonio

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  13. Che posti meravigliosi...ci hai fatto sognare...non vediamo l'ora di sapere quale sarà la tua prossima meta :-)

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    1. Grazie, la prossima meta! Ovunque, facendo la Tartaruga si riesce a carpire, bellezza e storia della nostra bella Italia, basta viaggiare per sentirsi liberi, e saranno più le cose belle che quelle da cancellare, spero nel prossimo viaggio di avere il tempo per parlare, comunicare con le persone che incontro e dalle storie delle persone che si fa il racconto del territorio, specie i racconti degli anziani seduti su una panchina, che vedono il mondo andare avanti senza quasi accorgersi di loro, ecco loro sanno raccontare del loro territorio. By Lorenzo

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  14. Giovanni e Enza ,
    Lorenzo, sei un amico speciale, anche questa volta ci hai stupito ed emozionati .Simpatici anche gli amici Gianni e Andrea. Sei forte, a presto.

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    1. Grazie Giovanni e Enza, difficile poterti trasmettere l'emozione che ho provato nel raggiungervi, non sono riuscito a trattenere le lacrime, La nostra è una grande storia, spesso raccontare di te, Enza e Alessandro, sembra finzione, un romanzo, un libro. ma noi sappiamo che non è così, i nostri sono gli incontri del destino, dettati da una sorte che ci ha accomuna, il dolore ha lasciato segni, ma abbiamo saputo rialzarci senza dimenticare, quante cose vorrei ancora dirti per ringraziarvi, per esprimere quanto siete importanti per me. vi abbraccio e spero di rivedervi presto

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  15. E quando mi ci porti in questi posti fantastici?

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  16. Lorenzo, stai facendo il giro che abbiamo intenzione di fare, solo noi fratelli, a ottobre. Tornare in Basilicata, alle nostre origini e visitare alcuni posti per noi sconosciuti, che con la tua magnifica descrizione, ci ha invogliato ancora di più. Grazie Lorenzo, un grande abbraccio.

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  17. Lorenzo, come sempre riesci a trasmettere quanto sono belli i nostri luoghi e quanto la bicicletta ti faccia sentire vicino al territorio, a ciò che visiti e a ciò che con la fatica conquisti. Non conoscevo Pietrapertosa, ora posso apprezzarla dai tuoi racconti e dalle tue foto e filmati, mi ha incuriosito moltissimo.
    Ci vuole proprio tanta passione e tanta forza (visto anche il carico del tuo bagaglio / carrello) per riuscire a viaggiare e poi subito mettersi a scrivere, raccontando quasi in diretta l'esperienza vissuta. È stato bello seguirvi e vivere con voi, anche se da remoto, questo viaggio. L' esperienza di arrivare fino a Bari sul lungomare e mangiare un panzerotto è una di quelle cose che mi piacerebbe ripetere.
    Un saluto Ari

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  18. Lorenzo caro, che meraviglia per gli occhi! Ci sentiamo un po' tutti in viaggio con te. Un abbraccio e buon proseguimento! Michela

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