La prima notte è andata. Ho chiuso il resoconto della partenza e della prima tappa per Cubo Viaggiatore alle due. Intorno alle quattro si è scatenato un temporale. I tuoni mi hanno fatto balzare dal letto. Guardando dalla finestra, i fulmini illuminavano a giorno il mare.
Il vialetto del B&B era diventato un torrente. Così fino alle sei. Gianni ha continuato a dormire. Beato lui. Ho approfittato di questa sveglia inaspettata per spedire foto e racconto a Max. Niente, ormai sono sveglio e non ho alcun segno di stanchezza.
Anticipo le operazioni di vestizione e preparo l’abbigliamento antipioggia. Fuori la pioggia si è attenuata. Ci aspetta una giornata incerta, almeno fino alle nove sarà così.
Sono le 7:45, siamo pronti. Lasciamo il B&B accompagnati da una pioggerellina che non molla. In pratica, la inseguiamo. La ciclabile la troveremo solo a Civitanova Marche. Ora pedaliamo nel traffico della statale Adriatica 16. Pioggia, traffico e pozze ovunque: non proprio il massimo.
Facciamo una veloce sosta per la colazione e poi via. Primo obiettivo:
Torre di Palme. Un borgo medievale che avevo già visitato in una
vacanza. Era già molto bello, ma ora credo sia proprio un gioiellino.
Ho fatto qualche foto, forse anche qualcuna insignificante, solo per condividerla con Anna e Salva che conoscono bene il paesino, spesso meta delle loro brevi vacanze.
La visita a Torre di Palme non era prevista, ma aver accorciato la tappa di ieri ci ha permesso alcune varianti. Prossimo obiettivo: Cupra Marittima. Qui vive da circa 25 anni Stefano, un mio ex collaboratore, con un passato agonistico nel nuoto.
Sono circa trent’anni che non lo vedo né sento. Qui si è costruito una famiglia, ha due figli. È riuscito a realizzarsi, costruendo un suo sogno: un B&B sulla prima collina di Cupra, a circa un chilometro dal mare. Si chiama Casal Farano. Può ospitare fino a venti persone, con spazi verdi e piscina.Stefano non aspetta la mia visita. Arrivati a Cupra, lo chiamo spacciandomi per un futuro cliente. Mi indica la strada. Poche pedalate e raggiungo Casal Farano. Non lo vedo e ne approfitto per dare un’occhiata alla struttura: rimango a bocca aperta. La cura degli spazi e dei servizi è da cinque stelle. Lo richiamo. Eccolo. Riesco solo a dire: “Adesso ci sarà da ridere”. Alza lo sguardo, mi riconosce subito e mi abbraccia. Quanta emozione. Mi sono fatto un regalo. Un caffè, due parole, prova a convincermi a restare, ma la nostra meta è Ascoli Piceno, dove ci aspettano altri amici.
Stefano ha nuovi progetti per ampliare l’attività. Ha spazio, caparbietà e le capacità per riuscire. Dobbiamo salutarlo, ma questo è un posto dove devo tornare con Maria. Così potremo anche passare un po’ di tempo con Stefano: ci sono tante cose da raccontarci. Intanto il tempo migliora, esce il sole. Pedaliamo con buon passo: dobbiamo arrivare ad Ascoli prima delle 14. Secondo il meteo radar di Gianni, tra le 14 e le 16 ci sarà un diluvio. E così è stato. Pioggia torrenziale. Ci fermiamo fortunatamente presso un distributore con ristoro-bar: ci salviamo dall’inzupparci completamente. Mancano pochi chilometri ad Ascoli. Chiediamo informazioni a Luigi, volontario della Croce Verde, anche lui ciclista. Parliamo del nostro viaggio, delle tappe, e ci conferma che la nostra traccia è giusta. Dieci minuti piacevoli.
Sono le 15:30. Piove ancora. Decidiamo di ripartire comunque. Le strade sono zuppissime, fa freddo. Si sale verso Ascoli. Manca poco. Gianni cerca la posizione del B&B, io approfitto per scattare qualche foto. Vedremo poi cosa ne uscirà. Trovato il B&B, scarichiamo le borse. Una doccia bollente e poi via, visita del centro.
Ha smesso di piovere. Camminiamo veloci, condizionati dal clima: sembra possa riprendere da un momento all’altro. Ascoli è una città antichissima, più vecchia di Roma. Città papale, piena di chiese e palazzi maestosi. Il Duomo è in restauro. Vediamo il Chiostro, le fontane, piazza del Popolo… tutto nel raggio di poche centinaia di metri. Oggi non riesco a documentarmi meglio, ma Ascoli merita una visita approfondita, magari con una guida per scoprirne la storia.
Sono le 19. Contatto Gabriella e Rino: dovrebbero raggiungerci in piazza del Popolo. Puntuali. Lungo abbraccio. Non li vedo dal 2016. Con Gabriella ci siamo sempre sentiti. In occasione di "Pedalare per non Dimenticare Seconda Edizione" ho potuto conoscerli anche fuori dall’ambito ospedaliero e apprezzare ancora di più la loro amicizia.
Scrivendo ora, rifletto su cose a cui non avevo pensato. La mia prima visita ad Ascoli in bici fu con Lamberto, un papà UGI, che come me ha poi fondato un’associazione a Vercelli e che ancora oggi, pur non in prima linea, continua a essere attivo nel volontariato.
Oggi ci sono tornato con Gianni, che tanto ha fatto per UGI. Così, per sdebitarmi di non so cosa, davanti a un corposo aperitivo a base di olive ascolane, ho voluto dirglielo. Ricordarglielo.
Da quando ci siamo trovati in piazza del Popolo è stato un continuo di presentazioni. È vero, la città è piccola, ma Gabriella e Rino conoscono tutti. Per fortuna non parlano anche con i muri! Passava chiunque: sindaco, assessori, amici. Il loro modo di interagire con tutti è straordinario. In mezz’ora ho stretto più mani che in tutta la vita.
Devono ancora raggiungerci Emidio, Claudia e la loro figlia Chiara. Sono in ritardo, così li aspettiamo direttamente in pizzeria. Arriviamo praticamente insieme. Ho incontrato Emidio una sola volta, a cena, nel 2016: uno di quegli incontri che il destino ti regala, fatti di parole, sintonia e stima reciproca che crescono nel tempo. L’ho riconosciuto subito da lontano, Gabriella si è stupita, ma io non vedevo l’ora di rivederlo. È davvero una grande persona.
È stata una serata bellissima, abbiamo parlato di tutto, soprattutto di temi sociali. Gianni si è inserito alla perfezione nella conversazione, anzi, ha aggiunto valore con la sua esperienza: anche lui è stato – e continua ad essere – molto attivo in diversi ambiti della nostra Torino.
Ora però mi si chiudono gli occhi, sono quasi le tre di notte e devo riposare almeno qualche ora. Altrimenti, con tutta la salita che ci aspetta domani, Gianni mi "tira il collo". La tappa ci porterà a Norcia, e per evitare le gallerie percorreremo la vecchia strada, che ci porterà in quota. Anche domani affronteremo pioggia e temporali.
Scusatemi se vi ho annoiato con tutti questi discorsi, forse toccano corde che parlano solo a pochi. Ma, oltre a voler scrivere ciò che sento, ho anche cercato di riempire quel vuoto che la pioggia ha creato: un vuoto che ho colmato pedalando con frenesia, per evitare il peggio del maltempo.
Buonanotte.
Bravo Cubo, è ira che impari a lavorare von il blog prr darti una mano
RispondiEliminaBravo Cubo, è ira che impari a lavorare von il blog prr darti una mano
RispondiEliminaChe gioia rivederti, che emozione la sorpresa, abbiamo avuto entrambi i brividi … sei sempre lo stesso anche dopo 30 anni, una persona splendida , solare, con un cuore immenso, ho voglia di rivederti al più presto e conoscere la tua Maria . Grazie Lorenzo, ti voglio bene ❤️
RispondiEliminaBellissimi posti Lorenzo
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