sabato 3 febbraio 2018

La Valbona In MTB

E' un grande piacere quest'oggi ospitare l'articolo ed il video  realizzato appositamente per Cubo Viaggiatore da Paolo di Crazy Camper. Paolo per me è stato un piacevole "incontro del destino", inizialmente virtuale, ma che in seguito si è trasformato in reale. Mi ha subito colpito ed impressionato la sua grande capacità di creare avvincenti documentari partendo dai filmati dei suoi viaggi, con i suoi fedeli compagni, Crazy (il Camper) e Camilla (la bicicletta). Consiglio vivamente di seguire il suo canale youtube, in particolare i suoi avvincenti documentari Viaggio in Albania, Viaggio in Montenegro, e molti altri, sono sicuro che rimarrete incollati al video.

A Cura di Crazy Camper

Ciao cari amanti del pianeta. Per descrivere questa splendida Valle vado subito a caccia di informazioni più dettagliate di quelle che si possono trovare su internet e che riguardano questo paradiso naturale ancora quasi del tutto incontaminato.




Tornato al principio di Valbona, pseudo agglomerato di case, vedo un cartello ("traditional food") che può fare al caso mio.

Entro nella proprietà  e ciò che accadde in seguito è sorprendente. Infatti, fatte le prime presentazioni in lingua inglese, passano pochi secondi per capire che ho a che fare con un italiano.

Il proprietario si chiama Franco. Triestino di nascita, si è sposato con Lieta, sorella della qui presente Vale, con la quale ha dato luce al bellissimo Gabriele.

Franco ogni anno durante i mesi estivi si trasferisce qui con la famiglia per ricaricare anima e corpo e staccare la spina dalla frenetica cultura occidentale. Chiedo quindi informazioni sui vari percorsi mountain bike.

Franco tra l'altro mi racconta un episodio avvenuto durante la rivoluzione popolare albanese e nel quale i ribelli hanno distrutto un albergo della zona (come si vede in questa foto) con un bazooka. Comincia così una lunga conversazione grazie alla quale acquisisco importanti informazioni.

Intanto che ciaccoliamo mi cade l'occhio su quanto accade nei campi adiacenti. Altro che macchine agricole, qui si fa tutto a mano, anche perché l'economia delle Alpi Albanesi è fondata più sulla pastorizia che sull'agricoltura, in quanto le superfici coltivate formano piccoli lembi dispersi e nell'insieme insufficienti a nutrire la seppur scarsa popolazione locale.

Conclusasi la piacevole conversazione con Franco e Vale, mi dirigo verso il fondovalle  dove assaggio le difficoltà  di una mulattiera posta proprio nel bel mezzo di una pietraia, che in realtà  è  l’ex letto di un fiume ormai inattivo.

Durante il soggiorno a Valbona, incontrare su strade e sentieri, mucche, tori e altri animali, è solo una consuetudine…. diciamo che fa parte del pacchetto "tutto compreso" di ciascun viaggio che intraprendo.


Qui ci troviamo al termine della Valle una postazione perfetta per incominciare a descrivere attraverso le immagini questo scenario meraviglioso.

Qui si trova un misterioso blocco perfettamente squadrato la cui base procede verso il basso con una forma simile ad un cuneo.
Una roccia  per la quale  non riesco proprio a trovare una giustificazione.

Circondato dagli aspri precipizi e da creste dentellate, ovunque si ponga lo sguardo tra le cime ardite di queste montagne che raggiungono i 2700 metri di altezza si rimane basiti per la loro disarmante bellezza.

Congestionato dai paesaggi che si ammirano dal fondo della valle torno al paesino per poi avventurarmi su un altro sentiero che mi permetterà  di documentare i panorami ripresi da un altro punto di osservazione.

Presso questi territori sono presenti innumerevoli biodiversità . I boschi si compongono di castagni Faggi e Abeti tra i quali è presente il raro abete rosso.

Tra la fauna si incontrano i grandi mammiferi come il lupo, l'orso, oltre alla lince, capre selvatiche il capriolo, i tacchini selvatici e l'Aquila di montagna.

Terminata la scorpacciata dei panorami proposti da questo versante della valle ridiscendo il sentiero.  Considerata la poca distanza in linea d'aria che mi separa dall'abitazione di Franco mi improvviso cantante di montagna e con un urlo spacca ugola,  richiamo la sua attenzione per salutarlo.

Il mio odierno tour su due ruote si conclude qui non prima però di immortalare altre belle immagini catturate qui a Valbona e che ho voluto definire "casca mascella".

Il giorno seguente mi avventuro in un'altra escursione sul versante ovest, escursione però meno fortunata delle altre. Il sentiero dopo solo due chilometri di salita si interrompe improvvisamente e qualcosa mi dice che tra le direzioni intraprese agli incroci dei diversi sentieri, qualcuna era sbagliata.

Oltre all'opportunità  di campeggiare, sempre nel rispetto della ambiente e delle aree consentite, le attività  più praticate presso il parco nazionale sono le passeggiate all'aria aperta e il trekking, ma il fiume ribelle e le ripide pareti di roccia rappresentano una grande sfida per gli appassionati degli sport estremi.

I tracciati adibiti all'uso della bicicletta sono numerosi, ma va anche considerato, che se si adorano le discese tale pratica a volte può essere controproducente e causare delle rovinose cadute come ogni tanto accade a me.

La facciata presa durante la caduta mi ha recato qualche problema alla mascella ma tutto sommato roba da poco… vorrà dire che per un po' eviterò i paesaggi "casca mascella".

Ovviamente scherzo, e così l'indomani, ultimo giorno di permanenza a Valbona, mi lancio nella discesa che mi riporterà  al principio della valle.

Il motivo di tale iniziativa è presto detto, infatti i vividi colori smeraldo turchese espressi dalla limpidissima acqua del fiume Valbona meritano una citazione ed invogliano nell'azzardare quanto meno un timido ingresso in acqua. Bbbrrrr ... no grazie!

La temperatura in effetti è proibitiva e non raggiunge i 10 gradi quindi la pucciata si limita nel bagnare solo i piedini.

Nelle acque cristalline di questo fiume vive la lontra, una specie in via di estinzione a livello mondiale e abbonda la presenza di trote dorate grazie anche al fatto che la pesca, come la caccia, non è tra le attività  praticate dalla popolazione locale.

Se la discesa è stata divertente la risalita verso il paese di Valbona lo è meno, in quanto la batteria della bicicletta è quasi scarica e quindi ciò che non mi può dare Camilla ce lo devo mettere io con le mie energie.

Ma sì!.. questa sfacchinata farà  bene alla salute e al mio lieve sovrappeso, inoltre lo sforzo rimane limitato considerato che ogni tre per due mi fermo ad effettuare le inevitabili riprese a questi altri scorci di splendida natura.

Ad essere sincero per godermi nella loro totalità  questi paradisi alpini sarei tentato di cimentarmi in una trekking escursion, ma avvalendomi della scusante che mi ricorda di quante altre meraviglie devo ancora vedere mi sento meno in colpa con me stesso e abbandono l'idea.

Continuando la salita verso Valbona si incontrano alcune strutture preposte al turismo e nel punto più ampio espresso della valle impossibile non notare l'albergo prima citato da Franco e abbattuto con il bazooka durante il periodo di ribellione civile accaduto nel 1997.

Ultimo sforzo et voilà ecco che raggiungo l'abitazione di Franco presso la quale ho conosciuto la sua simpatica famiglia Italo-Albanese.

Conosciuti sia il papà  che la mamma della moglie di Franco, giunge il momento di salutare queste amabili persone e abbandonare questa graziosa località  alpina. Ciao Valle di Valbona e chissà!..  magari in futuro ci si rincontrerà.

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