21 Maggio 2016
Purtroppo sia per problemi tecnici del redattore che per le dure condizioni di viaggio di Lorenzo e Lamberto ci sono stati alcuni ritardi nel racconto, ma non molliamo, come non mollano i nostri cicloviaggiatori.
Eccomi con notevole ritardo a scrivervi della tappa dove la pioggia e il freddo ci ha fatti sentire un po' spersi. Abbiamo passato parte della notte e mattino ad asciugare vestiti e scarpe, anche se sapevamo che al mattino avremo dovuto decidere su come affrontare il trasferimento a Lecce. Questa tappa resa difficile dalla pioggia, ci faceva pensare a delle alternative, o sospendere e slittare Galatina o proseguire per in tratto con un mezzo alternativo. È stato provvidenziale l'aiuto di Giovanni che si è proposto di accompagnarci per un tratto, e almeno fin dove non ci fosse stata questa pioggia, abbiamo così ridotto la tappa da 269 km a 170, credetemi per via del tempo e vento che ci soffiava contro, è stato difficile lo stesso.
Stiamo pedalando in direzione di Mola di Bari sembrava finalmente che si cominciasse ad avere il vento alle spalle, contenti dell'eccezionale evento non più Fantozziano, abbiamo calcolato che potevamo stare dentro i limiti e arrivare a Galatina nel tardo pomeriggio. La felicità di poter volare con il vento in poppa è durata poco, perché a Lamberto si rompe il filo del cambio posteriore, naturalmente tra le attrezzature e ricambi, abbiamo il filo, ma credetemi, ero un pò demoralizzato, essendo ancora in Mola di Bari ho chiesto se tra i paraggi ci fosse una ciclo officina, siamo stati fortunati da li a poco c'era l'officina di Pasquale, che ci cambiato il filo e siamo potuti ripartire velocemente.
Pedalare di sabato tra le strade pugliesi con l'assenza dei menti pesanti ci ha permesso di viaggiare nelle strade che loro chiamano "scorrimento veloce" ragazzi praticamente con il forte vento alle spalle, arrivare a Lecce è stata una fucilata.
Lecce è meravigliosa, quindi decidiamo di pranzare davanti ad una delle sue vecchie porte, e tutto a base di frutta, siamo stufi delle solite merendine, un paio di foto e poi via, avevo il terrore che ne pomeriggio potesse cambiare il vento.
E in direzione Gallipoli il cielo era nero e minaccioso, infatti malgrado il sole l'aria era molto fredda, però che bello viaggiare con il vento a favore, abbiamo sostenuto medie altissime e recuperato tantissimo.
In un attimo ecco il bivio di Galatina, ma lasciare la direzione Gallipoli significava affrontare gli ultimi 11 km nuovamente contro vento, eravamo in perfetto orario e ci potevamo permettere anche una sosta, sono in grande estimatore di frutta e lungo la strada c'erano enormi piante di gelsi bianchi, ne ho mangiati da farmi scoppiare la pancia. Poi qualche foto a ulivi secolari, il Salento ne è pieno, sono bellissimi e assumono forme fiabesche.
Eccoci arrivati, abbiamo trovato Piera e Fernando ad aspettarci davanti al b&b del fratello di Piera, c'erano tante persone alcune conosciute a Torino durante la lunga degenza di Lorenzo e tanti altri amici e parenti. Un lungo e commovente abbraccio, le presentazioni, l'imbarazzo di Lamberto e forse anche altro.
Un comitato di accoglienza così come mi aspettavo, Piera è un vulcano ed è difficile che uno si possa imporre, così da quel momento in poi è stato un continuo mangiare, tante le cose preparate nella hall di questo bellissimo B&B del 500, la cognata di Piera con tanto di orgoglio meritato ci ha fatto visitare la struttura è parlato del recupero fatto per renderlo così, annesso c'era un aranceto con un bellissimo giardino.
Meno male che eravamo arrivati in anticipo, perché è stato un susseguirsi di visite, Maria la mamma di Rachele, poi Stefania con i suoi ragazzi e l'ultima arrivata Giulia che ha rubato subito le mie attenzioni, 5 mesi ma un sguardo attento e distribuiva sorrisi a tutti. Ho osservato Stefania mentre parlava e ho visto quella serenità che difficile ritrovare quando malgrado la giovane età si è affrontato di tutto e di più, ho da sempre avuto nei suoi confronti un'attenzione pari colare, una grande mamma, una grande donna, una grande storia.
Purtroppo sia per problemi tecnici del redattore che per le dure condizioni di viaggio di Lorenzo e Lamberto ci sono stati alcuni ritardi nel racconto, ma non molliamo, come non mollano i nostri cicloviaggiatori.
Eccomi con notevole ritardo a scrivervi della tappa dove la pioggia e il freddo ci ha fatti sentire un po' spersi. Abbiamo passato parte della notte e mattino ad asciugare vestiti e scarpe, anche se sapevamo che al mattino avremo dovuto decidere su come affrontare il trasferimento a Lecce. Questa tappa resa difficile dalla pioggia, ci faceva pensare a delle alternative, o sospendere e slittare Galatina o proseguire per in tratto con un mezzo alternativo. È stato provvidenziale l'aiuto di Giovanni che si è proposto di accompagnarci per un tratto, e almeno fin dove non ci fosse stata questa pioggia, abbiamo così ridotto la tappa da 269 km a 170, credetemi per via del tempo e vento che ci soffiava contro, è stato difficile lo stesso.
Stiamo pedalando in direzione di Mola di Bari sembrava finalmente che si cominciasse ad avere il vento alle spalle, contenti dell'eccezionale evento non più Fantozziano, abbiamo calcolato che potevamo stare dentro i limiti e arrivare a Galatina nel tardo pomeriggio. La felicità di poter volare con il vento in poppa è durata poco, perché a Lamberto si rompe il filo del cambio posteriore, naturalmente tra le attrezzature e ricambi, abbiamo il filo, ma credetemi, ero un pò demoralizzato, essendo ancora in Mola di Bari ho chiesto se tra i paraggi ci fosse una ciclo officina, siamo stati fortunati da li a poco c'era l'officina di Pasquale, che ci cambiato il filo e siamo potuti ripartire velocemente.
Pedalare di sabato tra le strade pugliesi con l'assenza dei menti pesanti ci ha permesso di viaggiare nelle strade che loro chiamano "scorrimento veloce" ragazzi praticamente con il forte vento alle spalle, arrivare a Lecce è stata una fucilata.
Lecce è meravigliosa, quindi decidiamo di pranzare davanti ad una delle sue vecchie porte, e tutto a base di frutta, siamo stufi delle solite merendine, un paio di foto e poi via, avevo il terrore che ne pomeriggio potesse cambiare il vento.
E in direzione Gallipoli il cielo era nero e minaccioso, infatti malgrado il sole l'aria era molto fredda, però che bello viaggiare con il vento a favore, abbiamo sostenuto medie altissime e recuperato tantissimo.
In un attimo ecco il bivio di Galatina, ma lasciare la direzione Gallipoli significava affrontare gli ultimi 11 km nuovamente contro vento, eravamo in perfetto orario e ci potevamo permettere anche una sosta, sono in grande estimatore di frutta e lungo la strada c'erano enormi piante di gelsi bianchi, ne ho mangiati da farmi scoppiare la pancia. Poi qualche foto a ulivi secolari, il Salento ne è pieno, sono bellissimi e assumono forme fiabesche.
Eccoci arrivati, abbiamo trovato Piera e Fernando ad aspettarci davanti al b&b del fratello di Piera, c'erano tante persone alcune conosciute a Torino durante la lunga degenza di Lorenzo e tanti altri amici e parenti. Un lungo e commovente abbraccio, le presentazioni, l'imbarazzo di Lamberto e forse anche altro.
Un comitato di accoglienza così come mi aspettavo, Piera è un vulcano ed è difficile che uno si possa imporre, così da quel momento in poi è stato un continuo mangiare, tante le cose preparate nella hall di questo bellissimo B&B del 500, la cognata di Piera con tanto di orgoglio meritato ci ha fatto visitare la struttura è parlato del recupero fatto per renderlo così, annesso c'era un aranceto con un bellissimo giardino.
Meno male che eravamo arrivati in anticipo, perché è stato un susseguirsi di visite, Maria la mamma di Rachele, poi Stefania con i suoi ragazzi e l'ultima arrivata Giulia che ha rubato subito le mie attenzioni, 5 mesi ma un sguardo attento e distribuiva sorrisi a tutti. Ho osservato Stefania mentre parlava e ho visto quella serenità che difficile ritrovare quando malgrado la giovane età si è affrontato di tutto e di più, ho da sempre avuto nei suoi confronti un'attenzione pari colare, una grande mamma, una grande donna, una grande storia.
ma dove i sono i nostri eroi Piera, Fernando, Maria, Antonio ....? che non si vedono?
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