sabato 6 maggio 2017

Un Salto in Sardegna - Quarto giorno

A cura di Lorenzo Spanò

Ciao, ci avviciniamo alla fine di questa breve vacanza sui pedali, la scusa o lo stimolo che ha improntato questo viaggio per osservare da vicino nostri idoli, mi ha dato con grande orgoglio la possibilità di far visitare questi meravigliosi posti ai miei amici di pedale. Oggi avremmo voluto vederli in cima alla salita di Padru, per via del tempo che minacciava pioggia, hanno anticipato la partenza. A Padru le strade erano bloccate e siamo stati costretti ad aspettarli in fondo a una discesa. A nulla sono servite le nostre suppliche.
Le forze dell'ordine oggi non hanno guardato in faccia a nessuno, neanche ad una macchina del giro addetta ai rifornimenti che arrivava da un'altra parte. Comunque anche se ci sono sfrecciati davanti a 60 km orari, anche oggi abbiamo avuto la nostra piccola soddisfazione. Subito dopo il loro passaggio, siamo ripartiti, avevamo tutti le gambe dure, i 4 giorni consecutivi in bici cominciavano a farsi sentire. Salendo per la statale verso il nostro obbiettivo, incontriamo gruppi di residenti che si erano organizzati per incitare i corridori con tavolate con ogni ben di Dio, birra e vino a fiumi, passando ci invitavano e offrivano Birra, io ho sorriso perché pensavo fosse un gesto ironico, è stato comunque bello vedere tutta la popolazione, bambini compresi partecipare a questa festa, il fascino del giro è davvero coinvolgente.

Ci fermiamo per il rifornimento alla sorgente che io chiamo di Padre Pio, perché i locali ne hanno fatto un luogo di culto, non ne conosco i motivi ma mi informerò, anche qui tanti con tavoli da Pic Nic, Tiziano ad un certo punto dice: "ho una tentazione incredibile, vorrei bere la birra che mi hanno dato!" Quindi da li ho capito che se ci fossimo fermati avremo addirittura fatto Pic Nic con loro. Riprendiamo a salire, ma siamo quasi in cima e vicino al bivio di Sa Pedra Bianca, da li proseguirà il nostro giro fino al Cantiere Usanavà.

Eccoci sull'altopiano, è davvero bello ci fermiamo ogni tanto a fare foto ai pascoli incredibilmente verdi. Questo altipiano si trova a 500 metri di altitudine, ed è tra quelli che mi piacciono di più in Sardegna. La strada diventa sterrata e si biforca in più direzioni, il GPS ci fa vedere che tutte si ricollegano l'una all'altra.

Sarebbe stato bello poter fare una strada laterale più lunga che ti porta più in alto, ma siamo in ritardo e i km da pedalare sono ancora tanti, decido solo una piccola deviazione per fargli vedere un laghetto naturale e bere ad un'altra sorgente.

Approfittiamo della sosta per mangiare qualcosa, e poi si riparte per affrontare un pezzo di salita ripido e abbastanza smosso dall'acqua, infatti qualche pezzo ci ha costretti a scendere a piedi, fatta eccezione per Skeletor, lui in salita riesce anche a parlare e va come un treno. Gli faremo fare il controllo del Doping al rientro a casa.

Stiamo attraversando un tratto bellissimo, le rocce intorno a noi assumono forme incredibili gli alberi sono maestosi, tanto che anche Tom Tom si è lasciato scappare la frase, che bello mi sembrano le Dolomiti. E poi, " ma tu vieni quassù da solo?"

Effettivamente ha ragione lui, in quei posti sperduti non prende nessun segnale il cellulare, e credo passi qualcuno di rado. Però è bellissimo e si respira un'aria selvaggia ed è affascinante tutto quello che ci circonda. Eccoci in cima, un paio di km di discesa ripida ma con un fondo accettabile e non distrutto dall'acqua. Poi altri 2 strappi importanti ed eccoci al cantiere Usanavà. Rifornimento di acqua foto e via verso casa. Scendiamo per circa 4 km su di una strada in cemento stretta con pendenze costanti intorno al 24/25%. I dischi dei freni fumano, io quella strada l'ho fatta al contrario un paio di volte, sono riuscito a stare sui pedali ma mi fermavo per riprendere fiato ogni 200 metri, Terribile!

Finalmente tocchiamo l'asfalto, ancora un paio di salite che ci farà scollinare verso il mare e poi una lunga discesa che ci porterà a Budoni sulla statale 125. Ci siamo fiondati in discesa con una sola sosta ai murales di Brunella. Tiziano continuava a dirmi: " ma non c'è nessuno", la strada era larga e molto bella fatto quasi 15 km di discesa solo al fondo incontriamo in senso opposto 2 auto. Eccoci sulla statale, purtroppo il vento è cambiato, dai miei calcoli lo avremmo avuto ancora a favore, ma questo adesso è Maestrale e ci ostacolerà fino a casa. Siamo tutti stanchi io per via della mia mole e per l'abitudine e al vento che incontro per lunghi tratti nei miei viaggi, mi metto davanti cercando di tenere un passo adeguato, ogni tanto passa Skeletor, e anche lui spinge bene sui pedali, poi Tiziano da il suo contributo. Tom Tom e stanco, lo risparmiamo e lo temiamo al riparo dall'aria.

Tutti insieme mentre pedaliamo pensiamo ad una bella doccia e una fresca bevanda. Domani è previsto Maestrale a 40 km orari, impossibile pedalare, siamo anche tutti stanchi, non siamo ancora arrivati ma il passa parola e unanime. " Domani niente bici, una spiaggetta riparata e sole che ci limiti l'abbronzatura da muratore che rende noi ciclisti un po' ridicoli. È stata una bella vacanza tutto sommato abbiamo trovato un tempo Clemente, solo un po' di vento, ma siamo stati bene, spero che questo mio racconto in terra di Sardegna possa stimolare altri ad apprezzare non solo la costa ma anche il suo meraviglioso e incontaminato territorio interno, bello in ogni sua stagione.

Io sono qui che scrivo sulla tastiera del cellulare, miei amici dormono tutti, chiedo scusa se ogni tanto mi perdo, ma mi si chiudono le palpebre, molto spesso e il dito cancella o scorre tra una frase è l'altra facendo disastri. Poi a Torino c'è il mio grande incontro del destino "Cuboviaggiatore" che aspetta le mie notizie e foto per dar forma al mio racconto su questo Blog. Ormai lui mi conosce e interpreta le mie emozioni sa leggere tra le righe, insomma simbiosi!

Grazie Cubo ciao a tutti

Il Percorso




2 commenti:

  1. Grazie a te Lorenzo per ancora un bellissimo racconto ancora più ricco delle emozioni del momento, mi è sembrato, anche se per il poco tempo della lettura, di essere lì con voi. Un abbraccio a tutti

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  2. Grande Cubo, avevo paura di aver fatto pasticci pubblico subito anche io. Ci vediamo quando rientri.

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