lunedì 6 novembre 2017

La ciclbile sul Tanaro: una ciclabile fantasma.

Non mi era mai capitato di scrivere un articolo in negativo, soprattutto relativamente ad un percorso in bicicletta in un ambiente splendido come quello delle Langhe, patrimonio dell'Umanità.



Non per  niente prima di partire ci siamo documentati cercando un percorso che fosse adatto alla famiglia e consentisse di esplorare il territorio Albese apprezzandone le valenze naturalistiche a ritmo lento della bicicletta. Per tali ragioni abbiamo optato per la ciclabile del Tanaro definita in più articoli sul web "Suggestivo itinerario adatto a famiglie con bambini al seguito".

Premesso che il panorama è notevole (nonostante la giornata nebbiosa), fra le Rocce di Barbaresco e le dolci colline che circondano la città di Alba, la pista ciclabile lungo il Tanaro è stata veramente deludente.

I problemi iniziano già da Ponte Neive, punto di partenza della ciclabile in direzione Bra Pollenzo. Imbocchiano la ciclabile dalla SP3 (peraltro rischiando la vita). Percorso un brevissimo tratto su asfalto, la ciclovia da subito presenta segnali di abbandono con asfalto in parte mancante e in parte coperto da sabbia.

Continuando a seguire fiduciosamente i cartelli la situazione purtroppo peggiora, e ci ritroviamo nella area di esondazione del Tanaro in mezzo a una pietraia e a cumuli di rifiuti abbandonati.

La cosa divertente è che di fianco ai rifiuti abbandonati svetta uno smagliante cartello di "Divieto di Scarico".

Lasciamo sconsolati il percorso e cerchiamo una alternativa ritornando sui nostri passi.

Con l'aiuto della mappa, e non certo dei cartelli, imbocchiamo un sentiero sterrato contrassegnato da un cartello di divieto, il fondo è piuttosto accidentato per delle city bike, ma con qualche difficoltà riusciamo a procedere senza altri intoppi sino alla frazione Vaccheria.

Qui ahimè constatiamo che il percorso della ciclabile è sbarrato da un cancello recante la scritta "proprietà privata divieto di accesso".

Impossibile pensare di valicare il cancello con le biciclette, unica alternativa praticabile è prendere il cavalcavia che supera l'autostrada A33 Asti- Cuneo con i relativi rischi  connessi agli attraversamenti delle corsie di ingresso e uscita della autostrada (immaginate di percorrerla con dei bambini al seguito, non vi descrivo la paura).

Anche il tratto successivo non brilla in quanto a sicurezza, la pista ciclabile è assente, salvo poi apparire dal lato opposto della strada che ha però le carreggiate separate, quindi impossibile da attraversare per imboccare la ciclabile. Alla prima rotonda tramite l'attraversamento pedonale raggiungiamo finalmente la pista ciclabile sperando finalmente di aver raggiunto un percorso sicuro, ma subito ci accorgiamo che la ciclabile finisce in contromano in Corso Asti, siamo perciò costretti a procedere in questa strada molto stretta e trafficata. Arrivati al ponte sul fiume Tanaro decidiamo, per la nostra incolumità, di utilizzare il passaggio pedonale, così stretto da richiedere capacità funamboliche non comuni per riuscire a passare, non vi dico l'incontro con pedoni in senso contrario implicava "fantozziane" operazioni di scavalcamento. Eccoci finalmente ad Alba ovviamente in contromano sulla SP29, ma  riusciamo infine a raggiungere il centro pedonale di Alba. Alba con il suo borgo medioevale e le sue case storiche e splendide panetterie pasticcerie ci ricompensano delle avventure, ma un solo pensiero offusca la nostra visita... Il ritorno!!!!


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