giovedì 2 giugno 2016

Diciottesima Tappa: Genova - Bellissimi

Sono circa le 20:00, eccomi a Genova, la nave esegue le ultime manovre per l’attracco, ho lasciato Palermo, tanti amici nuovi e vecchi. Sono nuovamente da solo, le ultime due tappe, così come nel 2013 Genova mi accoglie con la pioggia, fortunatamente devo fare solo pochi km alla ricerca di un albergo per la notte.


Incomincio a pedalare in mezzo al traffico, tra mezzi pesanti e auto appena sbarcati. Il morale non è il massimo, penso continuamente al mio viaggio, alle tappe lunghe e faticose, al mio amico Cubo, ai suoi consigli, che purtroppo puntualmente non ascolto nell’immediato.

Viaggiare in bicicletta vuole dire visitare il territorio, godere del territorio che si attraversa, panorami, fermarsi di più con gli amici, curare gli incontri che in un viaggio sono davvero tanti e tutti importanti. Il cielo è ancora minaccioso, nuvole cariche d’acqua incombono su di me, diventa buio, ma ecco un albergo, molto carino e sul mare.

Ad accogliermi una bellissima ragazza, il che non guasta, a fianco all’hotel un ristorante pizzeria, non mi cambio, scarico la bici e carrello e vado subito a mangiare, non ho fame, ma penso ai 174 km che dovrò affrontare domani. Sono bastati due giorni di riposo a farmi venire i dubbi su queste due ultime tappe.

Il mio carico è aumentato e questi 174 km mi spaventano, mi sono liberato del carico dei miei libri, ma si sono aggiunti i pesi delle targhe che mi hanno donato. Domani mattina cercherò di organizzare il carrello cercando di bilanciare carico. Questa sera scriverò solo qualche appunto e poi a nanna.

Mi sveglio e subito il mio sguardo va alla finestra per osservare il cielo, fortunatamente solo qualche nuvola.. Colazione, saluti e via, è domenica, poco traffico, tanti ciclisti, tanti sguardi al carrello, percorro l’Aurelia, non ci sono auto e dopo circa 20 km ecco la sorpresa che giustificava l’assenza di auto e mezzi a motore in quel tratto.

La strada è chiusa per una frana, non ho alternative, alcuni ciclisti mi consigliano di tornare indietro e prendere un treno per superare l’ostacolo, mi guardo attorno, sopra la galleria chiusa, c,è l’autostrada, rassegnato comincio a pedalare, ma dopo circa 500 metri intravvedo una strada bianca che si inerpica verso la collina.

Chiedo informazioni ad un residente, prima di rispondermi ha osservato attentamente il mio carrello, e poi si è fatto coraggio dandomi utili informazione per una alternativa. Mi consigliava di salire su per quella stradina bianca che si inerpicava su verso i piloni che sorreggono l’autostrada, spiegandomi che quella era la strada di servizio che usavano i mezzi per la costruzione della stessa.

Non ci ho pensato due volte e spingendo bici e carrello sono salito, più volte mi sono fermato a rifiatare, le pendenze oscillavano dai 18 al 25%, mi domandavo come potesse salire su un mezzo pesante, salendo e spingendo incominciavo a sentire il classico dolorino alla schiena, che è un campanello di allarme.

Appena arrivato sotto i piloni la strada tendeva a salite più abbordabili, era comunque impressionante stare sotto l’autostrada sentire i rumori dei mezzi sopra la mia testa, da lassù ho potuto osservare la strada che avevo appena fatto, il panorama era niente male, c’era la luce giusta per godersi il panorama.

Ad un certo punto prima che iniziasse un tratto di asfalto, mi trovo uno sbarramento in cemento, per superarlo devo staccare borse e carrello e scavalco.

Ecco finalmente la strada che nasce tra villette stupende immerse nel verde, si scende verso l’Aurelia, riprendo a pedalare, le gambe girano davvero bene, sono soddisfatto, malgrado questo ostacolo sono in perfetto orario. Decido di fare più soste per godermi il panorama e salutare amici.

Prima sosta a Celle, telefono a Cristina, una volontaria UGI, malgrado l’ora avanzata, mi rendo conto di averla svegliata, in un attimo arriva nel centro di Celle, un’altra colazione, Cristina anche lei appassionata delle due ruote, non nasconde la felicità per questa mia visita. Foto di rito e poi dopo un lungo abbraccio riprendo a pedalare.

In quel tratto di costa tante soste, una bella giornata, grandi panorami, ho riconosciuto tutti i luoghi che avevo attraversato nel viaggio del 2013, un pensiero ad Aldo.

Nell’attraversare Pietra Ligure, davanti a me Beppe con sua moglie, una vita che non ci incontrava, un incontro casuale alziamo lo sguardo ed entrambi, ci riconosciamo subito.
Una grande felicità la mia, Beppe conosce la mia storia e segue passo dopo passo i miei viaggi, era davvero contento ha fatto di questo incontro testimonial del mio passaggio, foto e poi via.

Pedalo e attraverso la costa con una facilità estrema, sto davvero bene. Arrivo nei pressi di Andorra decido di chiamare Claudia e Ivan due dei miei pupilli che allenavo a nuoto, mi aspettano sull’Aurelia, eccoli, agitano le braccia, mi portano bevande e merendine, un po’ di racconti, poi foto.

Riprendo il mio viaggio, guardo l’orologio, sono ancora in anticipo, a Bellissimi mi aspettano per 16,30, comprendo dai dialoghi con l’amico Guido, che ci sarà una bella sorpresa. Pedalo davvero bene, come direbbe l’amico Beppe Testai: ”Oggi non sento la catena”, mi faccio i complimenti da solo.

Prima d’iniziare la salita di Capo Mele, ecco la prima sorpresa, mi viene incontro Franco “Skeletor per gli amici”, lui è partito da Sanremo e mi ha raggiunto per pedalare con me gli ultimi km.

La salita di Capo Mele e il carico che trasporto si fanno sentire sulle gambe, mentre Franco come al solito parla sempre, poi è uno scalatore. La strada sale sempre e non ho il fiato per rispondere alle sue domande e poi come al solito dovevo correggere in continuazione la sua posizione in strada, è costantemente in mezzo alla carreggiata.

Ecco Imperia, sono le 15, decido allora di fare ancora una sosta e passare dal Porto di Oneglia, una sosta nel Ristorante Pizzeria il Melograno da Carla e Ezio.

Sapevano del mio viaggio, sono contenti di vedermi e anche se per poco faranno testimonianza del mio passaggio, una bella accoglienza anche da tutto il loro Staff, mangiamo un dolce e beviamo qualcosa, poi la foto di rito.

Mi chiama Guido, mi conferma che devo arrivare a Dolcedo alle 16, ricominciamo a pedalare mancano pochi km alla fine della mia penultima tappa.

Sono emozionato e anche un po’ frastornato. Conosco gli amici di Bellissimi dal 2008, questa Comunità è davvero speciale. Difficile poter elencare tutti, difficile spiegare quanto tutti siano importanti per me e per tutti coloro che vivono saltuariamente a Bellissimi, persone speciali che danno a Bellissimi un valore aggiunto e ne fanno un paese speciale. Prima di partire per questo viaggio ho fatto una dedica e una promessa a una persona per me molto importante, lui ha le mie stesse passioni “Peppino”, la tappa a Bellissimi lui voleva la facessi già nel 2013.

Pochi metri e sarò a Dolcedo, ecco il cartello, tanta emozione che spero di riuscire a nascondere, davanti a tutti Guido, lui è partito da Torino appositamente per far parte del Comitato d’accoglienza e dare una mano all’organizzazione, è emozionato, carico e frenetico, guarda l’orologio e fa calcoli, poco più in la un gruppo di Biker, mi avvicino, i miei amici, PierAntonio, Stefano, Angelo, Lorenzo, suo padre Pierantonio, il figlio di Livio, con loro anche due biker tedeschi Elsa e Gheard, Con i biker di Bellissimi si è instaurato da subito un bellissimo rapporto di amicizia e spesso approfittiamo per farci dei tour in questo splendido territorio paradiso di noi bikers. Cominciano le domande, ma ecco che Guido ci invita a partire per essere puntuali a Bellissimi, ho dovuto fare gli ultimi 3 km pedalando e cercando di rispondere alle domande di tutti, un bel clima, Guido ci ha preceduto in macchina, questo mi ha faceva presagire che c’era tanto altro ancora.

Ecco il cartello di Bellissimi, quanta gente, un striscione, tutto per me. Quanta emozione, abbracci e baci a tutti, ecco Peppino, un lunghissimo abbraccio che ha commosso entrambi, attorno a me tante persone care e tanti che non conoscevo ma che hanno voluto essere presenti.

Non mi ero ancora ripreso ed ecco che vediamo arrivare Nicolò Bonifazio scortato dai volontari della Croce Bianca d’Imperia, era notevolmente provato, arrivato a Dolcedo e non avendoci trovato, è salito a tutta in direzione Bellissimi, credo che abbia fatto davvero una cronoscalata, davvero tanto per uno specialista delle volate.

Che sorpresa, a Bellissimi c’era anche Giuseppe Perletto, un grande campione del passato, insomma a darmi il benvenuto oltre agli amici e biker, anche due grandi campioni, uno che rappresenta il futuro e l’altro un glorioso passato.

Perletto un grande personaggio, ascolto con attenzione gli appassionati racconti di Peppino, ricordi, fascino e passione un bel mix.

Una grande accoglienza per me che invece in bicicletta così come dicono i miei compagni sono semplicemente un "paracarro".

Una grande festa, tutta organizzata dagli instancabili amici di Bellissimi, coordinati da Giovanna, Natalino, Guido e tutti i presenti.

Dopo il commosso abbraccio con Peppino, pensavo di aver superato tutto, ma non era ancora tutto. Giovanna ha speso belle parole per me e l’UGI.

Poi Natalino mi ha dato il colpo di grazia, aveva scritto per me un bellissimo pensiero, toccante emozionante, un pensiero che mi ha fatto comprendere che tutti loro avevano capito il messaggio. Lo spirito con cui affronto questi viaggi in bicicletta, le motivazioni.

Intanto è arrivato il momento di stappare la bottiglia, e anche io ho voluto cedere l’onore al nostro giovane campione Niccolò Bonifazio, con l’augurio che da qui in avanti accada sempre più spesso.

Non credo di essere riuscito a elencare tutto quello che oggi gli Amici di Bellissimi mi hanno regalato, voglio ripetermi, i cittadini di Bellissimi sono davvero il valore aggiunto di questo paesino.

Bello il gesto di Guido che è partito appositamente da Torino per aiutare a creare l’evento e festeggiarmi.

Ultimo ma non ultimo, vorrei ringraziare Roberto, pensate dalla lontana Norvegia, ha organizzato ed è riuscito a far intervenire Niccolò Bonifazio e un Team della Croce Bianca a fargli da scorta. Roberto con questo gesto, oltre che aver fatto un regalo a me, ha fatto un grande regalo a suo papà Peppino. Grazie Roberto

Questa festa mi ha fatto passare e dimenticare la malinconia che da qualche giorno mi porto dietro, la fine di un viaggio ti può far felice perché torni a casa, rivedi i tuoi cari, torni alla normalità, ma non avete idea invece di quanto ti può dare un viaggio come questo, ogni giorno ho pedalato sapendo che la sera avrei incontrato persone a me care.

Questi sono viaggi che ti rendono ricco dentro e ti danno emozioni che rimangono indelebili nella tua mente. Adesso mi aspetta l’ultima tappa, domani sveglia alle 4 del mattino e partenza alle 5, sarà ancora buio e spero che le gambe girino come oggi perché l’ultima tappa è lunga e dura.

Ciao a tutti, a presto l’ultimo post di TORINO – PALERMO “PEDALNDO PER NON DIMENTICARE” II EDIZIONE

Dati di Viaggio


Durata: 06:01:53
Distanza: 147.4 km
Velocità media: 24.4 Km/h
Salita/Discesa: 1392/1092 m
Velocità Massima: 56.1 Km/h

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