sabato 2 giugno 2007

Giro del Peloponneso: Terza Tappa: Almiri - Nafplio (84 Km 2 Giugno 2007)

La consueta sveglia delle 6:00 rimane inascoltata e rimaniamo a letto un’altra ora. Le bici nel cortile ci sono, il cielo è sereno e la salita ci aspetta. Alle 8:00 siamo pronti e partiamo per una irta e dura scorciatoia che incrocia la molto più agevole statale qualche chilometro più su. La strada statale è larga e dal buon asfalto, si alza sulla costa fino a 400m e il panorama si fa bello sul golfo e sulle tante isole, oltre le quali, lontano, c’è ATENE.

All’interno di qualche insenatura si vedono gli impianti di allevamento di pesce. Poi si scende fino al mare per poi proseguire su una ripidissima salita ci riporta in alto. Percorriamo una trentina di chilometri in falsopiano senza un centro abitato, solo roccia, ulivi e qualche distributore di carburante. Alla prima deviazione indicante NAFPLIO, la nostra meta, svoltiamo convinti di essere sempre sulla strada principale.

Dopo qualche chilometro la strada non è più trafficata, si restringe, cambia asfalto e paesi non se ne vedono più. Il dubbio si insinua: forse non è la statale. La conferma ci viene dal primo bivio fornito di cartello che indica una località, troviamo riscontro sulla cartina e capiamo che siamo su una strada secondaria. Ovviamente l’idea di tornare indietro nemmeno ci sfiora anche perché proseguendo finiremo ugualmente a LIGOURIO nei pressi di EPIDAVROS.

E’ solo meno agevole dell’altra e più altalenante ed alla fine sarà solo di un chilometro più lunga. Ci fermiamo presso una piccola baracca dove due anziani vendono arance e qualche ortaggio. Veniamo invitati a fare il pieno di acqua a borracce e bottigliette da un rubinetto vicino al quale la signora sta spennando un pollo. Dall’uomo compriamo quattro arance al prezzo di 50 centesimi, ma in quel posto e in quella situazione valevano ben di più. Alle 14:00 siamo a LIGOURIO dove acquistiamo alimenti, bevande e gelato.

Dopo esserci rifocillati ci dirigiamo verso il sito archeologico di EPIDAVROS che dista 5 km in lieve discesa. Lasciamo le bici a fianco alla biglietteria (6€ il costo di ingresso) ed entriamo nel sito salendo una scalinata che conduce al principale reperto storico meglio conservato: l’imponente teatro del 350 a.c. addossato ad una delle colline della zona. E’ affascinante ed emozionante quando dei ragazzi tedeschi mettono in risalto la eccellente acustica della struttura.

Cantando a voce moderata dal punto centrale in basso si sente perfettamente all’ultima fila di gradini in alto fino alle due estremità laterali. Ciò che oggi viene progettato con strumenti scientifici ed informatici oltre duemila anni fa veniva pensato e realizzato in tutt’altro modo ma, a volte, con risultati migliori e duraturi nel tempo di quanto accade oggi. Qui facciamo conoscenza con quattro ragazzi bolognesi che stanno girando il PELOPONNESO in moto.

L’occasione è propizia per scambiare finalmente quattro chiacchiere in italiano, ci dicono che nel 2006 hanno fatto la CORSICA in bici (che combinazione, l’anno dopo di noi!). Visitiamo altri resti di quello che era un’ampia struttura della quale rimane ben poco di ben conservato, molti reperti sono esposti nell’adiacente museo. Lasciato il sito, torniamo ai 350m di LIGOURIO per poi scendere quasi ininterrottamente per una trentina di chilometri fino a NAFPLIO.

Ci dirigiamo verso la parte vecchia della città, con il porto, dove ci sono diversi alberghi ai quali chiediamo se c’è disponibilità. In alcuni non c’è posto, in quello in cui alloggeremo ci fanno tenere le bici in camera perché non altro un altro locale idoneo. Va bene comunque, per noi sono il bene più prezioso che abbiamo. Sistemato tutto e rinfrescati dalla doccia, usciamo a visitare la zona che è molto vecchia ma ben tenuta con piazze dalla nuova pavimentazione e arredi di buon gusto.

Le vie sono quasi tutte molto strette e parzialmente occupate da tavoli di bar e ristoranti e dagli espositori dei negozi di ogni merce che il turista possa cercare. Sono molto diffuse piante rampicanti quasi senza foglie (bouganville) con moltissimi fiori rossi e che all’altezza del primo piano vengono orientati orizzontalmente quasi a formare un tetto sulla via. Molto carino. E’ un paese dalla forte impronta turistica con i tipici ingredienti: trenino che porta alla parte alta fortificata, carrozze a cavalli, venditori di palloncini e lungo la darsena c’è una fila continua di tavoli e divanetti sotto grandi ombrelloni dei ristoranti e bar attigui. In uno di questi, forse ispirati dal nome “Napoli di Romania” (il nome che i veneziani diedero al paese nel XVII secolo durante il loro dominio nel territorio), ci azzardiamo a prendere una pizza ma, come temuto, a parte il nome non c’è molto di quello che conosciamo! Al termine, mentre il sole tramonta fra le nubi all’orizzonte, facciamo una passeggiata fino in fondo al molo e al ritorno ci fermiamo in una piazzetta seduti su una panchina ad ascoltare la musica di alcuni suonatori peruviani che vendono i CD con musiche del loro paese.

Ogni tanto passa un folcloristico venditore di biglietti della lotteria (così ci sembra di capire) che reclamizza il prodotto ad alta voce e molto, molto velocemente; ad un tratto, richiamati dal suono di molti clacson, sfila un corteo nuziale su delle moto (sposi inclusi). Di sera sono illuminate sia la fortificazione di PALAMIDI che domina la baia che la fortezza di BOURTZI sull’isolotto al largo del porto dando un “tocco magico” alla serata tipicamente estiva. Ci addormentiamo con qualche difficoltà perché la nostra camera è a pian terreno con due finestre che danno sulle vie in cui la gente passeggia (e a volte schiamazza) fino a tarda ora.

<-- Seconda Tappa: Kratio - Almiri

Quarta Tappa: Nafplio - Leonidio -->

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