Pedalare tra le colline moreniche del Biellese e le rive del Lago di Viverone è un’esperienza unica tra natura, storia e tradizione. L’itinerario ad anello che propongo parte dalla Masseria, piccolo borgo che si affaccia sul lago, e si snoda tra campagne, specchi d’acqua e dolci salite che conducono sulla Serra morenica, l’imponente dorsale glaciale che domina il paesaggio.
Dopo i primi chilometri, vale la pena fermarsi sul lungolago di Viverone, al BikeBar, locale amico dei motociclisti e anche dei ciclisti, perfetto per una colazione con vista sul lago. Sedersi con un caffè e una brioche davanti alle acque tranquille del lago è il modo ideale per cominciare la giornata con energia e buonumore.
Rigenerati dalla sosta, si pedala nel borgo di Viverone, che conserva un fascino discreto fatto di vie raccolte, antiche case e ciotolato in pietra. Qui il ritmo è quello lento dei paesi di lago, dove il tempo sembra scorrere più piano e anche l’andatura è più lenta perché la sua via principale è già in salita.
Da qui il percorso prosegue verso il Lago di Bertignano, un piccolo gioiello naturalistico immerso nel silenzio. Le sue acque tranquille sono circondate da ricca vegetazione e prati che, nelle diverse stagioni, regalano atmosfere sempre nuove: dai riflessi limpidi delle mattine estive, alle sfumature dorate dell’autunno.
Da qui si prosegue toccando i paesi di Paverano, Salomone e Dorzano, dove il tempo sembra scorrere più lento. Sono borghi discreti, punteggiati da campanili e cascine, ideali per una breve sosta tra una pedalata e l’altra.
La strada inizia poi a salire dolcemente sulla Serra morenica, regalandoti vedute panoramiche sul lago e sulle colline circostanti. È una salita piacevole, non troppo impegnativa, che invita a fermarsi per respirare l’aria fresca e godere del paesaggio.
Una volta arrivati a Prelle e Zimone, non può mancare la visita al Museo del Carro, Ecomuseo "Storie di Carri e Carradori" (info qui). Qui si scopre la lunga tradizione di Zimone nella costruzione dei carri, gli artigiani della fabbrica che qui risiedeva hanno costruito carri per secoli, carri agricoli, strumenti indispensabili nella vita contadina. Una tappa che aggiunge un prezioso tassello culturale al viaggio. E se siete fortunati come lo sono stato io potrete godere di una ottima visita guidata.
La discesa conduce ad Anzasco, dove ti attende una sosta speciale alla Pescheria Carolina, affacciata direttamente sul lago. È il posto ideale per gustare piatti di pesce fresco, immersi in un’atmosfera semplice e autentica che racconta il legame profondo tra le comunità locali e le acque del Viverone.
Da qui si prosegue verso Azeglio, dove si trova un’altra perla: l’Ecomuseo delle Palafitte, che racconta la storia del villaggio preistorico sorto sulle sponde del lago oltre 3000 anni fa. È emozionante pensare di pedalare proprio accanto a luoghi abitati dall’uomo fin dalla preistoria.
Infine, l’anello si chiude rientrando a Masseria attraverso un tratto che si allontana dal lago e attraversa un’area boschiva protetta: una zona poco antropizzata, che tutela la biodiversità e preserva l’habitat naturale delle sponde. È un rientro silenzioso, dove la pedalata si intreccia con i suoni del bosco e l’aria fresca del sottobosco, prima di ritrovare il punto di partenza.
Questo percorso, più che un’impresa sportiva, è un viaggio lento che intreccia natura e memoria, acqua e colline, invitando il cicloturista a prendersi il tempo di osservare, scoprire e lasciarsi sorprendere.
Scarica qui il file GPX file del percorso su bikemap.net
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