martedì 31 maggio 2016

Diciassettesima Tappa: Bagheria – Palermo

Ciao Ragazzi Inizia la mia ultima tappa in Sicilia Eccomi fuori in strada, dal Balcone Michele, Franca e Rosena. Fuori puntuale c’era Francesco, davvero una bella persona, malgrado i suoi impegni, ha voluto esserci nuovamente per accompagnarmi a Palermo.


Quando arrivi in meridione, spesso riflettendo, ti rendi conto che non hai più la facoltà di poter dire la tua, la loro ospitalità è così grande e importante, che ti abbandoni ai loro voleri e sai già che tutto non potrà che andare meglio. Francesco mi porta nella piazza davanti alla chiesa della matrice, li ad aspettarmi suo papà Antonio e altri componenti della loro Associazione, tra questi il loro presidente, mi hanno omaggiato un capo d’abbigliamento tecnico della loro divisa, davvero un regalo importante per me perché potrò indossare per i miei allenamenti a Torino un capo con i colori sociali e il nome del mio paese.

Da li nella stessa piazza in un bar pasticceria per la colazione, anche qui offerta perché il titolare anche lui sponsor della squadra, tante foto, bellissimi incontri persone con cui avrei voluto condividere un po’ più di spazio, ma il tempo è tiranno.

Ecco un vocio e vedo arrivare la carovana di Alessandro, tutti in bicicletta da Palermo, questa volta con bandiere a seguito, con lui c’erano Enzo, Valeria, Giuseppe, Rosario, Salvatore e Peppino. Quest’ultimo è un componente del gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco, ha subito suscitato in me un rapporto di fiducia, da buon vigile del Fuoco sapeva muoversi in città e ci ha sempre guidato lui, con una calma che ti da sicurezza, poi c’era Valeria, una bella ragazza che già aveva pedalato con me nella tappa di Paternò, Enzo invece aveva praticamente seguito le mie ultime tre tappe in Sicilia.

Rosario Salvatore e Giuseppe, nuove conoscenze che hanno fatto si che anche oggi avessi una bella scorta, Francesco ci ha accompagnato sino alle porte di Palermo e poi è tornato a casa, sicuramente una conoscenza importante per quel poco che si è stai insieme e in bicicletta, tanti discorsi importanti, e la prossima volta devo riuscire ad abbracciare la sua ragazza, credo per quel poco che l'ho conosciuto che leggerà questo riassunto di tappa, e voglio che legga tra le righe quanto io lo abbia ascoltato.

Siamo a Palermo, Alessandro oggi è più frenetico del solito, chissà cosa bolle in pentola, ed ecco la prima sorpresa, mi porta a visitare l’albero di Falcone, ragazzi che emozione, sono riuscito a leggere solo un paio di messaggi appesi, grandissima emozione, credo nessuno abbia notato la mia emozione. Poi Alessandro quasi sogghignando mi dice che la prossima sosta sarebbe stata all’Istituto Scienze delle Attività Motorie e Sportive, pedalando, Alessandro mi aveva detto che avrei dovuto incontrare una quindicina di studenti, arrivati in Istituto mi sono reso conto che c’era dell’altro, da prima una visita dell’Istituto, compreso i laboratori dove si eseguono esami specifici per atleti professionisti ed amatori, compreso Test di Conconi, qui in modo appassionato e con un considerevole orgoglio il Coordinatore Prof, Antonio Palma, mi ha parlato dello sviluppo dei loro test sugli atleti.

Poi con la Professoressa Marianna Belfiore e il Prof. Giuseppe Tranchina, il prof. Giuseppe Battaglia ci siamo diretti presso l’Aula Magna, Ragazzi altro che 15 studenti, l’Aula era affollatissima, compresi i due corridoi laterali, una breve introduzione dei Docenti, un grande intervento di Alessandro, che mi ha particolarmente colpito perché dalle sue parole si evidenziava quanto creda a quello che dice.

Poi io che tra imbarazzo ed emozione ho parlato del mio viaggio, soffermandomi poi nel ruolo fondamentale che loro stessi avranno come insegnanti di Educazione Fisica, ero così preso dal discorso e dalla mia esperienza nel mondo dello sport, che non mi sarei più fermato, davanti a me tanti atleti di varie discipline e grazie alla mia esperienza come tecnico di Federazione ho potuto parlare un po’ del mio mondo.

Uscendo dall’Aula, tante strette di mano e pacche sulle spalle, Bellissimo!! Intanto Alessandro sorrideva e mi diceva deridendomi; “Hai visto i 15 studenti”? Che personaggio, adesso ero pronto a tutto.

Abbiamo proseguito il nostro tour in Palermo cercando di rispettare gli orari che Alessandro aveva prefissato, nella mia testa incominciava a sorgere il dubbio che avrei fatto fatica ad incontrarmi con la famiglia UGI che mi aspettava. Facendo parecchie gincane in mezzo al caotico traffico di Palermo, dietro la guida attenta di Peppino ci siamo diretti all’Ospedale Riuniti Cevello e Villa Sofia.

Qui abbiamo incontrato il Direttore Prof. Aurelio Maggio, Direttore del Reparto di Ematologia e il Presidente dell’Associazione Piera Cutino con il fondatore Giuseppe Cutino, ma non finisce qui, all’arrivo ci aspettava una troupe televisiva Regionale che mi ha intervistato e mandato in onda la sera stessa il servizio che naturalmente io non ho potuto vedere.Insomma una mattinata abbastanza caotica, incomincio a rilassarmi e il Vulcano, batte le mani e ci sollecita tutti a riprendere a pedalare, ci dovevamo dirigere presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico, anche qui dopo un breve giro tra i reparti del D.H. ho incontrato i medici Prof. P. Giaccone, Prof. Sergio Siragusa Direttore dell’Ematologia e da il Tecnico Lucio Lo Coco. Sempre al Policlinico siamo andati nel reparto di Oncologia medica, li mi aspettava una sorpresa, i Prof. Antonio Russo, Prof.ssa Anna Russo e il Dr. Giuseppe Cicero, mi hanno consegnato una Targa di riconoscimento, dopo il mio primo stupore per tante attenzioni il mio pensiero è subito balzato all’ulteriore peso che avrei dovuto aggiungere al mio bagaglio. Intanto il tempo scorre, e Alessandro mi elenca ancora tutta un’altra serie di incontri, tra me e me vedo allontanarsi l’idea di poter incontrare Ninni, Marcella e Leto.

Ci dirigiamo presso il Comune di Palermo, arrivati davanti al comune veniamo subito scortati da ufficiali in divisa presso l’anticamera dell’ufficio del Sindaco

Io frastornato, guardavo con occhi sbarrati la bellezza di affreschi, statue e arredi che ti riportavano indietro nel tempo, il Cerimoniere con un pizzico d’orgoglio mio dice: “Qui i tedeschi non hanno portato via nulla”. Bellissimo.

Ecco il vice Sindaco Dr. Arcuri, ero emozionato, una bella persona, mi fa accomodare su un divano d’epoca e incomincia a farmi un sacco di domande, sul viaggio, le sue motivazioni, poi mi chiede della mia città e infine un lungo discorso su Palermo.

Ero affascinato dai suoi racconti, un incontro vero e non solo di circostanza, mi ha donato la pergamena che simboleggia il tassello della città di Palermo, mi ha fatto sentire davvero a mio agio, orgoglioso di aver potuto parlare della mia città Torino e dell’UGI. Dopo il rito delle foto ricordo, mi ha abbracciato cordialmente e salutato.

Mi sono allontanato, ma ero ancora affascinato dalle parole di quell’uomo, uscendo ho dato ancora uno sguardo alla fontana della vergogna, bellissima, incuriosito ho chiesto il motivo del nome, le statue rappresentate sono scoperte e per questo motivo e per l’epoca in cui sono state poste, per la gente era vergognoso questa mancanza di pudore.

Visto l’ora, mi accompagnano dalla famiglia Ulizzi, Alessandro dopo questo incontro ha potuto vedere di persona l’affetto che ci lega malgrado siano passati tanti anni.

Andiamo a mangiare un piato di pasta li vicino, non dovevamo allontanarci, alle 15 ci aspettavano nella caserma dei Pompieri e ancora un paio di incontri.

Ci siamo scambiati un sacco di sorrisi, parlato del più e del meno, un sacco di racconti e domande sui volontari, era tardi Alessandro mi chiama, prendo tempo e siccome non mi basta il tempo trascorso con Ninni chiedo se possono seguirmi nel resto del tour a Palermo.

Un Gelato e via verso la caserma dei Pompieri, che accoglienza, un vero e proprio Comitato d’accoglienza, un giornalista e un fotografo.

Una breve visita alla Caserma tante foto e poi in sala stampa per ricevere dei doni consegnatemi direttamente dal Comandante Giampiero Boscaino, li anche i rappresentanti del gruppo sportivo che mi hanno omaggiato della maglietta del Campionato Italiano vinta da un loro atleta.

Anche questo un incontro importante ho sottolineato quanto questo corpo sia solidale con azioni di raccolta e rappresentanza in tutta Italia. Saluto rispondendo a una richiesta del Comandante qualora organizzasse un Tour della Sicilia, sulla possibilità della mia presenza.

Chissà forse un giorno potrò tornare e pedalare con loro, speriamo non troppo in là perché il peso degli anni incomincia a farsi sentire. Siamo in ritardo, dobbiamo andare al Teatro Massimo, ci aspetta il Tenore Palermitano Salvo Randazzo, Ma il nostro ritardo lo ha costretto a rientrare per le prove, peccato voleva essere testimone di questo mio viaggio, perché anche lui colpito da una malattia oncologica sconfitta in età infantile.

Mi ha conosciuto attraverso i racconti di Alessandro e le notizie della rete. La nostra carovana continuava a muoversi, ancora un incontro con Il Presidente dell’Associazione U.I.L.D.M. Sig. Giovanni D’Aiuto che con il Presidente dell’Associazione Sportiva Nonsolosterrato che consegnandomi una Targa di riconoscimento per il lodevole viaggio ha pensato ad aumentare ulteriormente il mio bagaglio.

Intanto Ninni, Marcella e Leto che mi hanno seguito in questi ultimi incontri, mi guardavano con ed erano felici di condividere queste emozioni con me, ma ecco arrivare un’altra Targa di riconoscimento consegnatami dall’Asp di Agrigento a nome del dirigente Dr.ssa Rosanna Dubolino. Così il mio bagaglio aveva davvero raggiunto i 34 kg, le borse sembravano scoppiare, la mia preoccupazione erano ancora le ultime due tappe in Liguria e Piemonte, ma sembrava poco corretto chiedere mi venissero spediti i doni. Abbiamo finito il tour a Palermo, Alessandro era soddisfatto, ma anche sfatto dalla stanchezza, devo fare ancora i biglietti della nave e lasciare uno spazio per i saluti. Comincio con la mia famiglia UGI, tanti abbracci, naturalmente spero rivederli presto, una storia importante la loro, che in qualche modo ha segnato anche il mio percorso in UGI. Poi ad uno ad uno saluto i compagni di scorta, mi piacerebbe tornare e godere le bellezze del territorio in loro compagnia, naturalmente su due ruote. Con me si fermano Giuseppe e Alessandro, voglio offrire loro qualcosa da bere, naturalmente il locale lo sceglie Alessandro, ci sediamo e cominciamo con le promesse, poi due parole con la storia di Giuseppe che continuava ad osservarmi e poi mi dice: “Ma come fai ad essere così?”, ero lusingato. Qui l’ultima azione di Alessandro, dopo aver insistito per fargli prendere una consumazione, su suo consiglio ho ordinato due arancini che avrei consumato a cena sulla nave e 2 cannoli, che ancora non avevo potuto apprezzare a Palermo. Poi al momento di pagare, la cassiera ha guardato Alessandro e mi ha sorriso, aveva pensato a tutto lui, riuscirò mai a sdebitarmi?

Squilla il telefono, era Emilia, non essendo potuta venire a scortarmi, ci teneva a salutarmi. Saluto Alessandro e Giuseppe, li osservo mentre si allontanano, mi soffermo a guardare Alessandro, mi sono posto un sacco di domande, pochi secondi a pensare della sua conoscenza attraverso la rete, le sue lacrime nel raccontarmi la sua vita e le sue iniziative, una persona speciale, che spero rivedere presto, mi ha dato davvero tanto e senza nulla chiedere, una persona che sa donare al prossimo e in mille campi e situazioni. Grazie Alessandro per tutto quello che hai fatto e per tutto quello che avresti voluto fare, ma aggiungo meno male che non ci sei riuscito se no mi toccava fermarmi ancora un paio di mesi a Palermo.

Ma ecco che arriva Emilia, con il suo sorriso che illumina, che persona, che persone che ho incontrato, mi da un pacchettino da aprire poi a casa ma con le mie nipotine, lo conservo gelosamente nel bagaglio e mantengo la promessa, un grande abbraccio per salutarla, pensate come può una sola giornata far arrivare a questo sentito affetto per persone appena conosciute, Emilia così come gli altri mi hanno dato questa sensazione bellissima e anche per questo che devo tornare. Adesso sono davvero solo, inforco la bicicletta e faccio un giro nel porto, compro ancora della frutta, sono un po’ disorientato, contento di tornare a casa e spiaciuto di lasciare questa gente.

Mi imbarco, eccomi in cabina, comincio a parlare tra me e me, sono stanco, mi dico una doccia cena e poi a dormire, invece dopo la doccia decido di fare riposino, ebbene, mi sono svegliato 20 ore dopo e con una fame da lupo, mi avvio sul ponte per consumare il mio pasto, davanti a me c’era un ragazzo di colore, mi viene naturale e gli chiedo se voleva consumare il pasto con me, così ho diviso gli arancini e Cannolo e credo di aver fatto un gesto che quel ragazzo non dimenticherà. Sono le diciannove, la nave attracca, fuori piove, si ricomincia a ripensare da soli (mi ero abituato bene) sotto la pioggia cerco un posto per dormire, faccio solo 10 km un grazioso hotel sul mare, una pizza e poi a dormire, domani devo fare 174 km e anche se sono gli ultimi giorni sui pedali, rimane il fatto che devo trainare i miei 34 kg di zavorra. Ciao a tutti alla prossima tappa.

Dati di Viaggio



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