Racconto di Lamberto Pozzati
In collaborazione con l’Associazione oncologica pediatrica (AOP) di Vercelli
In collaborazione con l’Associazione oncologica pediatrica (AOP) di Vercelli
Lamberto e Mauro, i due ciclisti già artefici del viaggio svoltosi nel maggio 2019 con meta Roma, finalmente,
dopo la forzata sospensione causata dalla pandemia, sono pronti per riprendere i loro viaggi e desiderosi di
realizzare un’altra impresa impegnativa e significativa: raggiungere il Santuario di Loreto.
L’intento è duplice.
Prima di tutto, portare una preghiera di ringraziamento, ma soprattutto una preghiera con intenzioni
speciali, dedicata ai bambini affetti da malattie oncologiche in cura presso l’Ospedale Regina Margherita di
Torino, dove l’associazione vercellese (la AOP - Associazione oncologica pediatrica) svolge il suo servizio. Il
secondo obiettivo dei nostri due ciclisti è quello di far conoscere l’attività dell’associazione per le città
d’Italia, lasciando, nei luoghi in cui faranno tappa, volantini e brochure, così da incentivare anche la raccolta
fondi.
Con l’aiuto dei benefattori, saranno possibili iniziative importanti per supportare le famiglie e i
bambini che stanno vivendo momenti di grande difficoltà. I fondi serviranno per l’acquisto di nuove
attrezzature e strumenti di ultima generazione utili alle cure oncologiche, per sostenere i costi di nuove
terapie, per la ricerca scientifica e per affrontare i costi di mantenimento di un appartamento, di proprietà
dell’associazione, sito a Torino e dato in comodato d’uso gratuito ai genitori dei bambini del reparto
oncologico.
La partenza è fissata per domenica 23 maggio alle ore 8,30. Il ritrovo è presso l’abitazione di Lamberto, dove
i fedelissimi amici e familiari si radunano per augurare un buon viaggio ai nostri due ciclisti. Così, dopo il
rituale dei saluti, il duo si accinge a iniziare l’agognato viaggio con l’ardore che li contraddistingue.
L’iniziativa, anche se di una certa valenza per gli obiettivi di solidarietà e la sensibilizzazione al problema
oncologico-pediatrico, non è stata pubblicizzata a livello cittadino perché questo è nello stile dei due ciclisti.
L’itinerario, studiato teoricamente su carta, è il seguente (ma le deviazioni saranno tante):
- 1° giorno: VERCELLI - CREMONA
(Vercelli - Palestro - Robbio - Mortara - Garlasco - Groppello - Pavia - San colombano Al Lambro - Castelpusterlengo - Pizzighettone - Cremona)
- 2° giorno: CREMONA – FERRARA(Cremona - Sospiro - Cingia De'Botti -Solarolo Rainero - Cividale mantovano - Gazzuolo - Borgoforte - Quistello - Poggio Rusco - Carbonara - Mizzana - Ferrara)
- 3° giorno: FERRARA – PESARO(Ferrara - Argenta - Cervia - Cesenatico - Romini - Riccione - Gabiccie - Le Logge - Pesaro)
- 4° giorno: PESARO - SANTUARIO “MADONNA DI LORETO”(Pesaro - Fano -- Senigallia - Falconara Marittima - Aspio Terme - Osimo Stazione - Acquaviva - Loreto)
Qui di seguito sono descritte alcune suggestioni delle varie tappe, dalle testimonianze di Lamberto e Mauro.
Il percorso si è svolto in modo tranquillo, sia a livello metereologico, sia per il traffico abbastanza scorrevole.
Lamberto e Mauro decidono di fare una breve sosta in quel di Pavia, per poi dirigersi verso Piacenza, dove
visitare un’oasi dedicata a Padre Pio.
Strada facendo incontrano numerosi ciclisti con i quali scambiare
qualche parola. Raggiungono Cremona, meta della prima tappa, una città che li ha sorpresi per la sua
bellezza.
Qui hanno potuto ammirare il centro storico, con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il vicino
Battistero, il Museo Verticale del Torrazzo (una delle torri più alte d’Europa) e Piazza Stradivari.
Il secondo giorno riserva a Lamberto e Mauro un primo grande ostacolo: la pioggia non aiuta la loro impresa
e, così, lo spirito non è dei migliori. Ripartono con la speranza che il tempo possa migliorare, invece alla
pioggia si aggiunge il vento freddo, creando non poche difficoltà.
Strada facendo la pioggia aumenta di
intensità e il vento fa sbandare. Inoltre, a causa della chiusura temporanea di un tratto di strada che doveva
essere percorso per raggiungere la tappa della giornata, il duo ha dovuto modificare il proprio percorso,
deviando su una strada ad alto traffico.
La situazione ha causato una grande demoralizzazione, facendo
scaturire persino dubbi sulla possibilità di continuare il viaggio. Dopo tanta fatica, finalmente una meritata
sosta in un luogo di ristoro sulla strada per un cambio degli abiti bagnati e per rifocillarsi. Il percorso
affrontato è stato proibitivo, tra pioggia e fango alzato dai camion.
Sono stati 150 km di sofferenza, tensione
e paura, ma la volontà ha prevalso su tutto e alle 19.00 la vista del cartello di ingresso della città di Ferrara
fa tirare un respiro di sollievo.
Ferrara è una città molto suggestiva, è d’obbligo immortalare il momento di arrivo davanti al simbolo della
città, il Castello Estense.
La giornata inizia con la pulizia e manutenzione delle biciclette, messe a dura prova dalla giornata
precedente.
Un saluto a Ferrara, lasciando alle spalle la giornataccia di pioggia, per avventurarsi verso la nuova meta. Lo
spirito è alto, il tempo promette bene, fa freddo ma c’è il sole.
Pochi chilometri da Ferrara e un altro
impedimento rende difficile il pedalare: vento forte e contrario... chi va in bicicletta può ben comprendere
cosa significa incontrare questo tipo di difficoltà.
Durante il percorso ci rendiamo conto di non riuscire a
tenere fede alla tabella di marcia del nostro programma: raggiungere la terza tappa, Pesaro.
Molte erano le strade interrotte per manutenzione, tante le deviazioni obbligatorie che portavano fuori dal
percorso programmato.
Lamberto e Mauro passano per Ravenna, Savio e Cervia, per poi raggiungere
Cesenatico con due ore di ritardo sulla tabella di marcia. Qui, vista l’ora tarda, sono obbligati a fermarsi a
pernottare. Si tratta di una tappa desiderata e voluta, per rendere omaggio al grande campione e ciclista
Marco Pantani, noto anche per la sua sensibilità e solidarietà verso i bambini affetti da malattie
oncologiche.
I due ciclisti vercellesi raggiungono “Spazio Pantani”, il museo dedicato al grande campione. Purtroppo,
devono prendere atto con rammarico che, data l’ora tarda, era già chiuso e non era più possibile effettuare
la visita. È stato comunque emozionante immortalare questo momento con qualche fotografia. L’obiettivo
era quello di lasciare qualche volantino all’interno del museo, spiegando ai volontari la motivazione che ha
spinto i nostri ciclisti e volontari ad affrontare i loro viaggi (a Roma nel 2019, a Loreto adesso).
Alle ore 7.00 un saluto a Cesenatico in vista di una impegnativa giornata e un lungo percorso per
raggiungere la tappa finale: Loreto. Lamberto e Mauro immaginavano una tappa tra lungomare e paesaggi
collinari, invece sul loro percorso incontrano solo strade rotte e in manutenzione, con tanto traffico. Il
viaggio si dimostra così di nuovo pieno di ostacoli e inconvenienti.
Ma il nostro duo non si perde d’animo e, con una pedalata dietro l’altra, prosegue fino al promontorio di
Ancona, non distante dalla meta finale. La vicinanza a Loreto rincuora i due coraggiosi e tenaci ciclisti, che
abbandonano la stanchezza e i timori per le difficoltà incontrate. Il pensiero è proiettato verso all’obiettivo
ormai vicino. In lontananza si vede il Santuario di Loreto, in tutta la sua magnificenza. Mancano solo un paio
di chilometri, ma dopo 12 ore di pedalata, le gambe erano al limite della forza.
Alle 19.00 finalmente Lamberto e Mauro raggiungono Piazza della Madonna di Loreto, con il Santuario quasi
in chiusura. Tanta è stata la soddisfazione provata e la commozione per aver portato a termine l’impresa di
questo viaggio dai mille ostacoli; la stanchezza e tutte le difficoltà incontrate rimanevano, però, un ricordo
ormai sbiadito.
Un ringraziamento alla Madonna è d’obbligo, perché tutto era andato per il meglio,
raggiungendo senza incidenti la meta finale. È il momento di ricordare con le preghiere i mille volti dei
bambini e ragazzi che lottano ogni giorno, insieme ai loro genitori, contro il grande male della malattia
oncologica. Una candela, un pensiero e una speranza per ognuno di loro.
Dopo una notte di riposo, all’indomani, di prima mattina, Lamberto e Mauro dedicano un ultimo momento
alla preghiera nel Santuario, per un ultimo pensiero e una benedizione.
Poi, dopo essere salita in sella alla
loro bicicletta che li aveva accompagnati fino qui, si dirigono verso la stazione della cittadina di Loreto per
tornare verso casa, con il cuore pieno di emozioni, soddisfazioni e ricordi di momenti appena vissuti.
Un lungo viaggio di ritorno con un treno regionale sul quale poter caricare le biciclette; infine, verso le ore
19.00, l’arrivo a Vercelli, dove ci attendevano i fedelissimi amici e parenti per salutarci e festeggiare il nostro
rientro.
Per concludere riportiamo le parole di Lamberto, cuore e anima di questa impresa:
“Possiamo dire con grande soddisfazione che anche questa nostra seconda impresa è terminata nel migliore
dei modi e senza incidenti, grazie al conforto dei nostri sostenitori, che, seppur a distanza, ci hanno seguiti e
incoraggiati continuamente dalle loro case, mentre noi ci stavamo avventurando tra le strade l’Italia.
Grazie all’Associazione AOP che ci ha sostenuti e supportati. Un grazie speciale va a tutti i ragazzi a cui è
stato dedicato questo viaggio: loro hanno rappresentato la nostra vera forza, loro sono stati la nostra spinta
per andare avanti oltre le difficoltà per un bene più grande.
Non so quanti frutti questa iniziativa porterà all’Associazione oncologica pediatrica, ma credo sia importante
tenere vivo il ricordo di questo viaggio e la volontà di questa iniziativa, per rinnovare la nostra vicinanza e il
nostro aiuto alle famiglie in difficoltà.
Tengo a ricordare che a capo di questa associazione ci sono genitori
che purtroppo hanno vissuto la malattia attraverso gli occhi dei loro figli, i quali, purtroppo, non sono più
qui con noi.
Nei loro cuori vivono l’amarezza, la tristezza e la delusione per quel senso di impotenza di
fronte a un destino tanto crudele, ma sanno trasformare tutto questo in una forte motivazione che guida il
loro impegno: la spirale del bene.”
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