giovedì 9 maggio 2024

Prima Tappa: Salerno - Melfi

di Lorenzo Spanò

Dai, la prima notte è passata, un bel concerto, e nessuno di noi ha pagato il biglietto! Comunque è andata, si rimettono in piedi i pezzi, il segno dell'età che avanza lo si vede anche dal numero di pastiglie che ognuno di noi assume,  chi per la prostata, chi per la pressione etc. 

 

Che risate, giusto così, deve essere un viaggio di puro relax, altimetrie a parte, ma questa è la Basilicata.  Siamo pronti, abbiamo rimesso in piedi i mezzi, siamo carichi di bagagli ed entusiasmo.  Lasciato il b&b si scende verso il lungo mare, una visita diurna veloce alla bella Salerno e poi via verso Battipaglia, ci aspetta una buona mozzarella.  

Gianni ci ha guidati per la prima colazione in un bar sul trafficato lungo mare, ottima scelta, bravo Gianni.  Siamo partiti presto, il giro e lungo e impegnativo, non abbiamo fatto i conti con il traffico, Salerno e un po' come la Liguria, con la sola Aurelia, quindi traffico e caos, in più devi mettere, una guida un po' spericolata, abbiamo fatto fatica ad arrivare a Battipaglia, non vedevamo l'ora di addentrarci nell'entroterra, questo malgrado sapessimo cosa ci aspettava!!!!  

Quando torno evitare di chiedermi se ci tornerei in bici, se no vi levo il saluto!  A parte tutto, un territorio bellissimo, ma meglio farlo con moto o scooter,  la strada non ti da un attimo di respiro, spesso nei bivi vedevi questi paesini arroccati sulle montagne, mi fermavo e spiegando cosa c'era da vedere ai miei compagni di viaggio, nella speranza che mi dicessero: "No  saltiamo". 

Un paio di volte mi è andata bene, ma poi superato il bivio un po' di pentimento mi è sorto. Il più grande pentimento è stato saltare allevamento di Bufale e mozzarella, per vederlo si sarebbe dovuto scendere fino a Paestum e Capaci, pazienza, mi rifarò un un'altra occasione. 


Ecco le prime salite, il paesaggio comicia a cambiare, e nuvoloso e tira vento,  in lontananza si intravedono centinaia di pale oleoliche, brutto segno, vero Albertino?  

Per fortuna il vento non sempre era contro, per un attimo mi è sembrato di essere in Sardegna quando tira il Maestrale e crea colpi di vento e vortici.  Si pedala, qualche foto, il territorio sempre più bello e difficile, una delle prime soste lungo il fiume Sele, un pezzo di territorio pieno di terme, difficile ricordare i nomi, sono tante. 

Ci fermiamo e proviamo a bere nelle fontane, l'odore solfureo e nauseabondo, il fiume ha dei colori indefinibili, l'acqua e fresca e frizzante,a il sapore e l'odore sono terribili, abbiamo provato a visitare l'interno di una delle decine di terme, ma sono quasi tutte chiuse.  

Guardiamo l'orologio, siamo indietro sulla tabella di marcia, la strada e le salite sono ancora tante, lunghe e con pendenze che spesso vanno oltre il 17%.   

Cominciano, io in alcuni tratti vado a zig e Zag per poter respirare ho esagerato con il peso del carrello e adesso ne pago le conseguenze, Andrea si fa aiutare dal suo motorino, 
 
Gianni rallenta e mi fa compagnia, sono le 13, siamo davvero in ritardo, si decide di fermarci a Quaglietta, il bar è chiuso, il piccolo negozio di alimentari sta chiudendo, ma quando ci ha visti arrivare, ha rallentato tutte le operazione, prendiamo frutta e bevande, in questo paesino mi sono sentito a mio agio la piccola e bella piazzetta era piena di bandiere dell'Inter, sono partiti gli sfottò per lo juventino Andrea, con Gianni non c'è gusto, non  fa trasparire nulla.

Siamo solo alla quarta salita delle  8 complessive, contrariamente da come le avremmo gradite noi, più si andava avanti e più diventono lunghe e ripide. La traccia spesso ci porta in stradine asfaltate in mezzo al nulla, si percorrono km e poi si deve tornare indietro perché chiuse o impraticabili, in una di queste Gianni  cade e lascia un po' di pelle del suo ginocchio, passeremo  più in là a depositare fiori al prode guerriero.


<-- Un Salto in Basilicata Seconda Tappa -->

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