giovedì 9 maggio 2024

Seconda Tappa: Melfi - Palazzo San Gervasio

di Lorenzo Spanò

Buongiorno,  dai passata anche la seconda notte. Naturalmente non è mancato il solito concertino,  questa notte i miei compagni di viaggio ci hanno dato alla grande, non sarebbe bastato un direttore d'orchestra, poi Gianni sembrava un boscaiolo, ha tagliato alberi tutta la notte.  

Ieri sera ho messo la testa sul cuscino alle 2:10 e questa mattina alle 5 ho aperto gli occhi per sentire la fine del concerto. Dai si scherza con una punta di verità,  i ragazzi li tratto bene, li accudisco e forse mi daranno la 104 come tutore.

Si ricomincia, oggi è prevista pioggia in tarda mattinata, ieri sera abbiamo deciso di accorciare questa tappa, un po' per la stanchezza e un po' per visitare meglio il pezzo di territorio  che andiamo a percorrere,  da subito una bella visita alla bellissima Melfi.  

L'abbiamo percorsa ad anello per tutto il suo perimetro. Melfi ci ha stupito, per pulizia ordine e per il suo incantevole centro,  il castello che la sovrasta è tenuto benissimo, non ci è stato possibile visitare il museo, richiede a tempo e le bici non le lasciamo in giro.

Il suo centro storico e i suoi Viotti sono molto caratteristici, oltre alle classiche foto su case, monumenti e panorami, ho fatto foto alle scultore in bronzo che hanno come tema i giochi di una volta, queste arrichiscono ancor di più il paese.
Melfi la metterei tra le città da rivedere, magari non in bici.

Lasciamo Melfi in direzione Rapolla,  oltre alla consultazione di Google spesso interroghiamo  i tanti locali,  così da capire sé ci sono cose da vedere, su Rapolla non emerge nulla di importante. 

Invece percorrendo la strada che attraversa la sua periferia, scorgiamo case costruite  nel tufo, che per lo più adesso fungono da magazzini o cantine per il vino, impressionante la prima parte, tutta una serie di questi magazzini, spesso uno sull'altro, riusciamo anche a visitarne uno, questo molto particolare perché ancora oggi ci vive una persona, una casa povera, fatiscente, ma un esempio di come poteva essere la vita e le residenze di alcune famiglie,  per tutto il tragitto abbiamo visto insediamenti simili, spesso trasformati in magazzini agricoli.

Incrociamo il primo bivio, ci fermiamo per fare una foto da inviare a  colleghi e amici  nati a Lavello,  una sorta di sano sfottò.  

Tra una collina e l'altra, il paesaggio era sempre lo stesso ma ecco una bella sorpresa, inaspettata, un caseificio, un vera azienda agricola con tanto di allevamento di Bufale, non ci pensiamo due volte, era ora di fare uno spuntino, lo spaccio non era in funzione, ma la nostra bella faccia tosta si, a pensarci  mi piacerebbe tornarci, ho ancora in mente il suo sapore,  buonissima!   

Dai ancora qualche km ed  Eccoci a Venosa, la prima periferia, brutta e disordinata,  non ci sono cartelli che indicano le rovine e la chiesa della Trinita, un paio di informazioni e in meno di due km ci troviamo nel sito archeologico,  bellissimo, importante, maestoso.  

Moltissime foto, siamo sempre in condizioni di luce  pessime,  faccio del mio meglio, qualcosa verrà. Entro nella Chiesa della Trinità, bellissima, costruita sui resti di mure romaniche,  poi al fondo la chiesa dell'imcompiuta,   veramente maestosa. 

Ecco che Venosa comincia a incuriosirmi,  ci dirigiamo nel  centro storico, molto bello, peccato per le numerose auto che lo animano negativamente,  palazzi storici, monumenti e fontane sembrano appoggiate lì per caso. 

Per visitare  il Castello di Venosa percorriamo una via del centro  a senso unico,  qualche automobilista ci ha mandato l'acqua benedizione. Ecco il castello, bello. Continuo a fare foto, oggi il tempo e i pochi km da percorre mi hanno scatenato. 

Gianni ha parlato con alcuni dipendenti del museo, sottolineando dai suoi punti vista   il  centro storico sarebbe da chiudere per renderlo pedonale. Un paio di foto alla bellissima piazzetta, bar  deor ed eleganza. In conclusione, anche Venosa mi ha lasciato piacevolmente sorpreso, sicuramente da rivedere e visitarla con più calma. È tardi si riparte, destinazione Palazzo San Gervasio.

Finalmente in camera, presentiamo chi più chi meno segni di stanchezza, un doccia, poi con Gianni una passeggiata, abbiamo entrambi voglia di frutta,   passando in bici abbiamo notato un furgone che vendeva le fragole di Policoro,  così un cestino a testa per fare uno spuntino, all'ora del te, tutto a base di frutta. 

Sono le 17, Giovanni viene a prenderci deve portarci da Enza, sarà ancora un momento emozionante, inevitabile che non succeda, mi conosco e conosco Giovanni ed Enza. Anche questa è andata, la presenza di Gianni e Andrea ha smorzato l'impatto. Un caffè,  un po' di biscotti tipici,  tanto dialogo e poi via alla Pinacoteca  Palazzo D'errico.  

Qui ad accoglierci  Rosita, incredibile guida, di Nazionalità Bulgara, vive ormai da 24 anni a Palazzo San Gervasio, ci ha illustrato la storia del Palazzo e della famiglia dei nobili Manfredi, mostrandoci ciò che resta della collezione di Camillo D'Errico, di autori sconosciuti e no, non mi dilungo sulle spiegazione perché malgrado io sia stato molto attento e affascinato dalle spiegazioni di Rosina, sicuramente potrei dire inesattezze, e poi i miei amici Chiara e Guido esperti d'arte  mi potrebberi criticare e prendere in giro. 

La visita comprendeva anche la mostra Archeologica, infatti nella zona ci sono stati ritrovamenti risalenti a secoli avanti Cristo. Quindi Palazzo San Gervasio, nel suo territorio ha storia, e i vari ritrovamenti lo dimostrano.

Abbiamo salutato e ringraziato Rosina, è tardi, dobbiamo cenare con Giovanni e Enza, un rito quando si viene da loro, l'ospitalità per loro due è sacra. Ma io Gianni e Andrea non demordiamo, oggi, era anche il compleanno di Gianni, Vilma anche se lontana ha voluta fargli una sorpresa, incaricandoci di festeggiarlo con una torta e una buona bottiglia di prosecco, è stata dura, però alla fine ci siamo riusciti. 

Una cena con Enza e Giovanni, dove si dialogato di tanti argomenti,  con festa finale a Gianni. Che dire una giornata lunga, lunghissima, avrei tanto da raccontare, ma adesso mi devo concentrare sui saluti a Giovanni e Enza, ormai fanno parte della mia vita. Un passato importante che per noi è sempre presente, per alcuni versi terribile, ma l'inizio di una grande amicizia. Chiudo, sono ormai le 2:45 sempre più tardi, e sicuramente ho dimenticato qualcosa. Notte


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1 commento:

  1. Che giro con delle bellissime tappe che avete fatto 🥰 un abbraccio grande e forte da tutte noi ma soprattutto da me😘❤️❤️

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