domenica 26 settembre 2021

Tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna per le grandi Ciclovie - Prima Tappa

A cura di Lorenzo Spanò

Si riparte, non è ancora finita questa Pandemia, ma si aprono spiragli, si torna piano piano alla rimpianta normalità.  Un invito di Cubo, non posso rinunciare, farei del male a lui che tanto fa per tutti e farei del male  a me stesso, il mio Carrello e le mie borse sembrano scalpitare, le gambe cominceranno a girare cammin facendo, 5 tappe semplici, ma tutte da fare per ammirare panorami, monumenti, città, godersi il territorio, percorrere ciclabili e ciclovie. 

 

Il viaggio è programmato, cercheremo di rispettare, tabelle e tragitti  disegnati da Cubo, il resto lo farà la nostra voglia di pedalare e il nostro entusiasmo. Le tappe saranno raccontate qui di seguito, cercheremo di farvi visitare i luoghi dietro i nostri occhi, il resto lo farà la vostra fantasia.

 
Eccoci, non ci abbiamo messo tanto a prepararci, un invito, un'idea lanciata sul gruppo da Cubo, io ho dovuto pensarci tanto, circa 2 secondi, Beppe si è vestito con la nostra divisa ed è  praticamente rimasto così per i 10 giorni che mancavano alla partenza.

Lamberto ha dato forfait perché aveva da tempo messo in Calendario il viaggio a Loreto con Mauro, che speriamo di riuscire a raccontare presto.

L'organizzazione del viaggio, prevedeva il trasferimento in auto (La Mia!!!). A Peschiera del Garda. Tutto bene, partiti in orario e alle 18,30 eravamo in albergo, dopo aver scaricato bici, carrelli e borse,  per rilassarci abbiamo fatto un giro lungo lago. Ci ha raggiunto l'amico Dario, in giro per lavoro, ha allungato per farci compagnia a cena, un aperitivo due chiacchiere, un'ottima cena e poi a nanna.

Inevitabile la prima sera perdersi tra scherzi e risate. Cubo, tre giorni prima di partire, ha avuto una leggera distorsione al ginocchio, non potevo perdermi la solita foto con impacchi di ghiaccio Vista la nostra età, ormai per affrontare queste avventure dobbiamo fare la lista in farmacia, naturalmente si continua a ridere, poi una buona dormita, e domani finalmente si pedala la prima tappa Peschiera del Garda - Vicenza.

Prima tappa Peschiera del Garda - Vicenza (109 Km)


Una bella dormita, albergo se vogliamo un po' rumoroso, tanto da sembrare di essere nelle camerate durante servizio di leva, ma tutto coperto dai rumori notturni miei e di Beppe, infatti al mattino Cubo ci ha comunicato che gli sembrava di essere dentro una segheria industriale.
Colazione e via verso il vicino centro con i bastioni di Peschiera del Garda, foto e poi via percorrendo la ciclabile sul lato destro del Mincio che nasce appunto dal Lago.
I colori dell'acqua sono bellissimi, mi sono sempre domandato il perché e non ho mai trovato risposte.
È in giorno feriale, e la ciclabile non è affollata, lungo il fiume molti pescatori con attrezzature professionali all'avanguardia, carrelli porta canne e sedili che ci hanno fatto pensare subito all'amico Lamberto, il nostro esperto in materia.  
Abbiamo percorso la ciclovia per circa 12 km, poi come da programma siamo usciti per cominciare l'anello che ci riporterà al nostro ritorno alla base sulla ciclabile del Mincio, percorrendo però il lato opposto. 
Ci dirigiamo su Verona, percorriamo provinciali in assenza di traffico con lunghi tratti di ciclovie.
Come sempre i miei occhi scrutano il territorio, ci sono sconfinate colline di vigneti, tutte ordinate, cascine e casolari bellissimi, 
i vigneti tracciano disegni geometrici perfetti, tutto molto bello, arrivati a Sommacampagna.
Uno dei paesi della provincia di Verona, qui incontriamo La Signora Dina, simpaticissima, ci da indicazioni su cosa visitare,  facendo cenni storici sui luoghi,
ma non si poteva deviare per via dei tempi e i km che ancora dovevamo percorrere, una giusta scusa per tornare. Qui, abbiamo pensato di fare rifornimento di acqua e cibo, il pensiero ci è stato dato da un cartello che ci indicava il "fornaio" Ottima scelta pane e pizza davvero buoni, avremo consumato il pasto dopo la visita di Verona con il Salame casereccio e formaggio che aveva portato Cubo,  come sempre due parole con le simpaticissime e cordiali commesse, una di loro era di Settimo Torinese, tra la Signora Dina e le commesse, mi sembrava di assistere ad una commedia Veneta, mi piacciono tutti i dialetti e quelle cadenze mi hanno dato quella sensazione.
Ecco Verona, siamo in nella prima periferia, intravvedo un campanile, uno scorcio da fotografare, fermo Cubo e Beppe, deviamo, una piccola e incantevole piazza, foto e visita alla Chiesa, accanto l'ingresso dell'oratorio, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.
Abbiamo così a turno usufruito dei servizi, prima di ripartire abbiamo notato un piccolo negozio di pesca, Lamberto continua a seguirci nei pensieri.
Verona non è una Metropoli, in un attimo siamo in centro, ecco L'arena, bellissima, bella tutta la piazza su cui si regge, migliaia di turisti, all'ingresso della piazza camionette di militari in assetto anti terrorismo.
Abbiamo fatto molto foto come sappiamo Verona è una città molto bella e non si può rinunciare alla classica foto con l'Arena sullo sfondo.
Poi la mia attenzione è andata su una giovane ragazza presumo Araba che era accompagnata dalla mamma, si è scoperto il viso per farsi fotografare, bellissima, occhi verdi luminosi un viso stupendo, la mia attenzione e quella dei militari si è focalizzata su di lei, prima per la sua bellezza, le sue pose e per l'accenno alla trasgressione della sua religione nell'essersi scoperta il viso. Mi ha fatto piacere comunque piccoli segnali di libertà.
Si riparte, percorriamo per un tratto una ciclabile sterrata lungo il fiume Adige, molti ciclisti,  tanta strada, si riprende a pedalare, ciclabili, ciclovie e piccole strade di campagna, tutte in assenza di traffico, Cubo ha fatto un bel tracciato.
Ad un certo punto ci fermiamo perché rimaniamo incantati dalle stradine immerse nella  campagna e dai sui antichi mulini.
In lontananza si vede Soave con le sue imperiose e  antiche Mura, bellissimo. Ci fermiamo a mangiare, Cubo ha avuto una brillante idea, portato da casa salame casereccio e formaggio friulano dell'amico Alberto, tutto molto buono.
Guardiamo l'ora, si deve ripartire un giro per ammirare  questo antico borgo, sembra che il tempo si sia fermato.
L'antica Soave rimane tutta all'interno delle sue mura, molto bello, tanti turisti, tantissime foto.
Eccoci nuovamente in strada, un paio di km e poi si comincia a salire, siamo sui Colli Berici, ci aspetta una bella salita.
Ognuno con il suo passo si sale, dopo una salita c'è sempre una discesa, invece no, finita la salita più importante, abbiamo poi percorso altri 15 km di saliscendi, quelli che ti fanno davvero male, ma ci siamo quasi.
Comincia ad aumentare il traffico, tante moto, sulla strada di cominciano a scorgere edifici importanti stile liberty, tutti attorniati da grandi parchi, ecco in  lontananza il campanile Santuario della Madonna di Monte Berico,
Un grande piazzale, stracolmo di turisti, un raduno di motociclette e il belvedere che ci fa ammirare Vicenza, la città del Palladio, bellissima! Rifiatiamo, un paio di foto e Cubo cerca l'albergo.
Siamo fortunati, trovato al primo tentativo. Completiamo la discesa e ci si dirige all'hotel, la prima tappa è andata. Soggiorniamo all'Albergo due Mori, l'hotel più antico di Vicenza, fondato nel 1854, dell’epoca conserva il fascino e l’atmosfera.


Relive Prima Tappa



Il Percorso


2 commenti:

  1. Eccomi, sono arrivato a casa, entro , guardo 8l cellulare e vedo la tua pubblicazione, pausa prima legge, commento e poi scarico. Bene! Bello rileggersi e ricordare, sacrificare qualche ora ad ogni fine tappa, ne vale la pena, abbiamo 8 ricordi,a leggere e guardare le foto è un'altra cosa. Ciao Cubo

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  2. Grazie a te Lorenzo per il viaggio e per i preziosi contributi alla redazione dell'articolo

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